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sabato, Dicembre 27, 2025

Edilizia scolastica a Campobasso, dibattito aperto sui lavori programmati

AttualitàEdilizia scolastica a Campobasso, dibattito aperto sui lavori programmati

La dicitura sul tetto della facciata monumentale è chiara ed eloquente: Casa della scuola.
Un punto di passaggio, tra quei banchi, per migliaia di campobassani e non solo. Generazioni di bambini hanno salito le scale dello storico palazzo di via Roma, consumato gessi e imbrattato grembiuli. Maestre e bidelli, collaboratori scolastici come si chiamano ora, hanno insegnato e stretto legami con i ragazzi per quasi un secolo.
Poi, scelte che la città ha subito senza battere ciglio, hanno trasformato la casa della scuola in un non meglio identificabile spazio espositivo e spostato gli alunni in edifici ancora meno sicuri di quello nato proprio con quello scopo.
Gli ultimi terremoti hanno suggerito di progettare i cosiddetti poli scolastici, di abbattere vecchi istituti per costruirne di nuovi. Ma nel frattempo i ragazzi che frequentano le elementari, le medie e in qualche caso le materne in quegli edifici dovranno continuare a migrare.
L’ultima idea è quella di utilizzare la Cittadella dell’Economia, i cui spazi sono serviti di recente per vaccinare le persone contro il Covid, e di farne una stazione di passaggio per centinaia, forse migliaia di ragazzi. Servirà, è la spiegazione, a dare tempo alle ditte di costruzione di abbattere per poi ricostruire le scuole interessate da questo tipo di intervento.
In particolare la D’Ovidio, la Montini e Via Crispi. Così, famiglie che risiedono nella zona adiacente alla D’Ovidio, che ha sede in piazza della Repubblica, e hanno iscritto i loro figli per comodità in una scuola vicina, se li troveranno in mezzo alla campagna di Selva Piana, fuori città. Chi pensava di poterli accompagnare a piedi, o magari andarli a riprendere a pochi passi da casa o dall’ufficio dovrà rivedere i suoi piani e magari cambiare scuola ai propri figli.
La Casa della scuola, intanto, definita fatiscente per continuare ad ospitare le aule, avrebbe potuto essere ristrutturata e restituita alla città in tutta la sua solenne facciata, che ricorda a futura memoria, quanta sapienza avevano gli amministratori di una volta.

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