Nelle indagini in corso in Cile sulla morte di Pablo Neruda riemerge a sorpresa, e in modo ancora confuso, un personaggio noto anche in Italia: l’ex agente della Cia, Michael Townley, che in passato ha testimoniato a Roma e che ha avuto stretti legami con il neofascismo italiano. A ordinare l’identikit e l’identificazione dell’uomo è stato un magistrato, che per il momento nel suo dispositivo parla semplicemente di un uomo alto, biondo e con occhi di colore blu. I media cileni sono però certi che si tratti dell’agente che a lungo a tirato le fila dei rapporti tra Langley e la Dina, i servizi cileni al soldo di Pinochet. L’ordine è del giudice Mario Carroza, che ha così aderito alla richiesta di Eduardo Contreras, legale del Partito comunista, che avrebbe raccolto nuovi indizi su un possibile avvelenamento del poeta cileno.