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giovedì, Dicembre 18, 2025

Ricorsi elettorali, l’attesa si fa febbrile

AttualitàRicorsi elettorali, l'attesa si fa febbrile
di GIOVANNI MINICOZZI
Tra una settimana, e precisamente giovedì 13 giugno, si terrà al Tar del Molise la prima udienza sui ricorsi elettorali presentati dopo le Regionali di febbraio. Si tratta di tre distinte udienze che, però, potrebbero essere accorpate in un’unica discussione. Il primo ricorso riguarda la ripartizione dei seggi tra le due circoscrizioni. In particolare, cinque cittadini elettori e il dipietrista Cosmo Tedeschi, patrocinati dagli avvocati Rita Formichelli e Alfredo Iadanza, chiedono di assegnare il seggio di Cristiano Di Pietro, difeso dall’avvocato Sergio Scicchitano, a Cosmo Tedeschi, risultato il più votato dell’Italia dei Valori nella circoscrizione di Isernia. Dall’eventuale accoglimento del ricorso, risulterebbe beneficiato anche l’agnonese, Andrea Greco, che sostituirebbe in Consiglio regionale, Patrizia Manzo, seconda eletta nella provincia di Campobasso per il Movimento Cinque Stelle.
Il secondo ricorso, presentato da Gianluca Cefaratti, il più votato della lista Fare Molise, e patrocinato dagli avvocati Margherita Zezza e Lucia Liberatore, chiede l’esclusione delle liste Movimento Cinque Stelle e Comunisti Italiani per carenza di firme. La difesa è stata affidata a Salvatore Di Pardo e, in caso di esito positivo del ricorso, a Palazzo Moffa entrerebbero per le minoranze Nicola Romaguolo (in via definitiva) e Gianluca Cefaratti in sostituzione di Antonio Federico e Patrizia Manzo. Al posto di Salvatore Ciocca, eletto con i Comunisti Italiani, entrerebbe Carlo Veneziale per il Pd.
Il ricorso più importante, però, è stato presentato da due cittadini elettori del centrodestra per chiedere l’annullamento delle elezioni e, per la terza volta, lo scioglimento anticipato del Consiglio regionale. Alla base delle contestazioni, presunti vizi nella fase della raccolta firme, dell’autentica delle stesse e la mancanza della delega per la presentazione delle liste del Pd e dell’Italia dei Valori. Secondo i ricorrenti, patrocinati dagli avvocati Vincenzo Iacovino, Michele Marone e Margherita Zezza, sarebbero stati riscontrati vizi insanabili anche nelle sottoscrizioni e nelle autentiche in calce al listino di Paolo Frattura. Il pool di avvocati che difendono il centrosinistra, capitanati da Salvatore Di Pardo, e composto da Angelo Clarizia, Giuliano Di Pardo, Nicola Scapillati e Andrea Latessa, si dichiarano totalmente fiduciosi sull’esito finale del ricorso, ma dopo il Tar l’ultima parola spetterà, ancora una volta, al Consiglio di Stato.

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