Terminato il restauro dell’antico organo settecentesco della Cattedrale di Trivento. È stato il vescovo di Trivento, monsignor Claudio Palumbo, a benedire l’organo settecentesco, restaurato anche grazie ai proventi dell’8xmille della Chiesa Cattolica. Riportato all’antico splendore dalla mano dei maestri organari Carlo Dell’Orto e Massimo Lanzini e dalla Ditta restauratrice Baratelli e Brianzoni. A darne la consulenza scientifica è stato il Maestro Marco Di Lenola, sotto la supervisione della Soprintendenza dei beni Culturali di Campobasso.Della parte lignea si sono adoperati anche i fratelli falegnami Fratipietro Francesco e Giovanni. “Le numerose canne e i registri devono formare una unità – ha commentato il vescovo Palumbo – se una o più canne non sono intonate, iniziano le stonature e la musica diventa insopportabile. Nella Chiesa la varietà dei doni e dei carismi vanno armonizzati sempre con la comunione di fede e il rispetto fraterno. Con la benedizione dell’organo rimesso a nuovo, ci auguriamo di ritrovare la comunità delle persone – ha concluso Palumbo – la cantoria non si limiti ad eseguire dei canti da sola, ma poco a poco coinvolga la gente, perché sentiamo il bisogno di unirci tutti alla preghiera. E’ in questo senso che, come parte di una sola comunità , dobbiamo abituarci ad avvertire il suono dell’organo: come l’insieme di un’orchestra”.  Al termine della cerimonia inaugurale si è dato luogo al concerto di brani prescelti ed eseguiti dal maestro Di Lenola e dal cantore Agueiro.