Rassegnarsi alla morte di un figlio è impossibile. Un dolore immane, solo nell’amore e nella fede mamma Antonietta e papà Michele potranno trovare la forza. La morte di Fabrizio Caputo ha lasciato tutti senza respiro, senza parole. La chiesa di San Francesco a Termoli non è riuscita a contenere la folla commossa di familiari, amici, conoscenti, che non potranno dimenticare un giovane di 30 anni, pieno di vita, di progetti, di ambizioni e di carisma. Fabrizio stava costruendo il proprio futuro, con successo, circondato da chi apprezzava le sue qualità. Un tragico incidente sulla Statale 16 a lui ha tolto quella vita che amava, alle persone che ora piangono, ha strappato via il cuore.
“Fabrizio è sottratto ma non è finito vive in Dio. Vogliamo ringraziarlo – ha detto il vescovo. Gianfranco De Luca, provato nella voce e nel cuore. Mi hanno telefonato in tanti per dirmi che era una bella persona.
È solo un arrivederci non è un addio quello che abbiamo vissuto lo troveremo moltiplicato”
La vicinanza ai genitori di Fabrizio.
“Maria ha visto morire suo figlio ai piedi della croce, nemmeno a lei è stato tolto il dolore è a lei che preghiamo perché tu e il tuo sposo possiate vivere – ha detto il vescovo rivolgedosi a mamma Antonietta – questo dolore atroce attraversandolo e sperando che diventi fecondo perché il dolore non è per la morte ma per la vita”
Nel giorno dell’addio solo lacrime hanno bagnato i volti di tutti. Stretti in un abbraccio fraterno.
All’uscita del feretro tanti palloncini colorati liberati verso il cielo. Una vita quella di Fabrizio piena di colori, spezzata troppo presto da un destino crudele.