Dopo un periodo di calma apparente, gli agnonesi si rimboccano di nuovo le maniche per difendere il proprio ospedale. Al momento l’unica via praticabile per tentare di stoppare il piano Basso-Rosato sembra esser quella dei ricorsi. Se ne parlerà in consiglio comunale venerdì pomeriggio, grazie a un’esplicita richiesta avanzata dai gruppi di minoranza che fanno riferimento a Lorenzo Marcovecchio e all’ex sindaco Gelsomino De Vita. Scontato, dunque, il via libera all’impugnativa davanti al Tribunale amministrativo del Molise. Ma almeno per ora non sono chiare le modalità. Probabilmente sarà ripreso e integrato il ricorso già presentato nel 2010 dal Comitato articolo 32, per il quale i giudici hanno già concesso la sospensiva. Ma non è escluso che questo venga comunque accompagnato da un ricorso nuovo di zecca, anche perché nel frattempo molte cose sono cambiate. Se ne saprà di più venerdì sera, al termine della riunione del consiglio comunale. Tra gli ospiti potrebbero esserci anche i sindaci del comprensorio, sia quelli altomolisani sia quelli del versante abruzzese. L’obiettivo è quello di coinvolgere direttamente anche loro nel ricorso che Ci si appresta a presentare al Tar, in modo da renderlo più efficace. Male che vada il Comune di Agnone – d’intesa con i comitati cittadini – lo presenterà da solo, ma difficilmente verrà scaricato dagli altri enti: il Caracciolo è infatti un presidio di vitale importanza anche e soprattutto per tutti i piccoli paesi dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese