Sono iniziate ieri 7 luglio le immersioni dei sub a 300 metri dalla costa di Termoli per analizzare il mezzo militare risalente alla seconda guerra mondiale, che è adagiato da circa 80 anni sul fondale e scoperto fortuitamente poche settimane fa da un papà e dalla figlia durante un bagno. I sommozzatori del nucleo Sdai (Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi) di Taranto hanno rilevato la presenza di diversi proiettili e anche di ordigni di grosso calibro inesplosi, che nei prossimi verranno fatti brillare. La Capitaneria di porto di Termoli ha emanato una nuova ordinanza che allarga a 100 metri l’area in cui c’è il divieto di navigazione e balneazione e dove è stato individuato il mezzo. Le operazioni continueranno anche nella giornata di domani