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martedì, Aprile 30, 2024

Criticità del San Timoteo, 19 tra dirigenti e primari scrivono all’Asrem e al commissario

AttualitàCriticità del San Timoteo, 19 tra dirigenti e primari scrivono all'Asrem e al commissario

Un documento di 27 pagine, in calce 19 firme di quasi tutti i primari e i dirigenti dell’ospedale di Termoli e indirizzato ai vertici Asrem e alla struttura commissariale, in cui sono elencate le criticità del San Titmoteo.

La relazione è stata inviata qualche giorno prima delle dimissioni del neo direttore sanitario Giovanni Serafini, da cui è stata pure firmata. La prima considerazione è riservata al fallimento del Piano Operativo Regionale 2016-2018, che se da un lato non ha portato nessun beneficio economico, dall’altro ha gravemente danneggiato l’offerta di prestazioni dell’ospedale, obbligando l’utenza a cercare assistenza al di fuori delle strutture regionali o in centri privati convenzionati.

Le cause di questo degrado – così scrivonoi i medici – sono state la chiusura e il ridimensionamento di reparti. La mancata nomina dei primari col persistere della modalità di facente funzioni ha provocato un indebolimento della catena di comando e dell’attrattività delle unità operative. L’impoverimento drammatico delle risorse umane a tutti i livelli ha provocato uno stato di stanchezza generalizzato e un proliferare di prestazioni aggiuntive, spesso senza controllo e contro la regolamentazione nazionale, rese indispensabili per mantenere aperti i reparti. Scelte nefaste secondo i medici, che hanno danneggiato il San Timoteo, rendendolo scarsamente attrattivo agli operatori sanitari, cosa mai accaduta prima. Il Covid ha congelato la situazione preesistente, ma lo stato di guerra ha smascherato la debolezza della sanità pubblica già denunciata in passato. Le strutture commissariali succedutesi nel tempo non hanno migliorato nulla, mentre c’è stato scollamento istituzionale tra personale e direzione generale, più incline e sensibile alle esigenze dei referenti politici che a quelle di strutture e cittadini. Viene chiesto un incontro con tutti i soggetti interessati, compresi sindaco e presidente dell’Unione dei Comuni, per capire innanzitutto in quale direzione andare per cercare di dare al Molise e al basso Molise la sanità che merita. E’ necessario che siano chiarite le intenzioni e i programmi di sviluppo futuro, rilanciando le attività attraverso investimenti, peraltro previsti dai piani europei e superare l’attuale organizzazione Hub-spoke, letale non solo per l’assistenza ai malati di questo territorio, ma per tutto il Molise nel suo complesso. I medici chiedono infine un coinvolgimento maggiore nella programmazione, mettendosi a disposizione degli organismi che devono programmare la sanità molisana.

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