Secondo i dati diffusi dal Professor Giancarlo Ripabelli, docente Unimol, martedì 5 ottobre l’80% dei molisani avrà ricevuto entrambe le dosi di vaccino anti-Covid o la monodose di J&J. In sostanza si raggiungerà l’immunità di gregge, “anche se – ha detto il componente del comitato Tecnico Scientifico della Regione e membro nominato dal Ministero del Tavolo tecnico nazionale per il monitoraggio dell’epidemia – non si conosce con certezza il quadro sull’incidenza delle varianti e sulla durata dei vaccini”.
Immunità di gregge che, sempre secondo i calcoli snocciolati da Ripabelli, per l’Italia sarà raggiunta un giorno prima.
lo scienziato ha ricostruito oltre un anno di Covid, quanto accaduto in Italia e il raffronto con il Molise, analizzando i focolai più importanti che hanno segnato il cammino della pandemia nella nostra regione, fondamentali per capire come abbiano inciso e quale il comportamento da seguire per evitare che ce ne siano ancora.
Il professore ha analizzato anche il raffronto tra le riaperture dello scorso 4 maggio, dopo il lockdown totale e quelle di adesso. “Allora venivamo da una chiusura lunga e a tappeto e l’incidenza di casi ogni 100mila abitanti era inferiore. Adesso – ha continuato – abbiamo un’incidenza maggiore, ma tante cose sono cambiate e soprattutto ci sono i vaccini che stanno piegando sensibilmente la curva dei nuovi positivi. La campagna vaccinale va spedita e si può fare ancora meglio, soprattutto per le fasce sotto i 60 anni. Ma con questi ritmi e con le forniture di dosi che arriveranno, a fine settembre possiamo avere l’immunità di gregge”.
Per Ripabelli occorre sempre prudenza e rispetto delle regole, soprattutto da parte degli operatori turistici “a cui – ha spiegato – verrà consegnato un Molise in buona salute, che però da loro deve essere riconsegnato in modo uguale, rispettando e facendo rispettare le regole. Altrimenti – ha sottolineato il professore – potremmo ritrovarci come nell’autunno scorso, anche se abbiamo i vaccini, su cui comunque occorre avere altre evidenze scientifiche”.
Prudenza, insomma, sebbene il Molise abbia numeri da zona bianca a partire dal primo giugno (o forse anche prima?) e nonostante i parametri dell’indice Rt siano cambiati e più tarati sulla realtà territoriale, basati su incidenza ogni 100mila abitanti e le ospedalizzazioni.