Sospendere le attività produttive non essenziali e tra queste le fabbriche all’interno del Nucleo Industriale di Termoli, in particolare la Fca, ora Stellantis. La richiesta era stata inviata dal Soa, sindacato operai autorganizzati, al presidente della Regione Donato Toma e alla Prefettura, la quale aveva risposto che una simile decisione era il Governo nazionale a doverla prendere. Il Soa allora ha scritto anche al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute e alla Protezione Civile Nazionale. Alla voce del sindacato si è unita ora anche quella di Italo Di Sabato, attivista di Casa del Popolo, che torna a fare pressing su Toma e sulla Prefettura, ritenendo invece che abbiano pieni poteri per decretare la chiusura delle fabbriche. Ma qual è la situazione all’interno delle aziende del Nucleo Industriale e soprattutto nella Stellantis, dove lavorano oltre 2.500 persone che arrivano da tutta la Regione e anche dalla vicina Puglia e dall’Abruzzo. A sentire il segretario generale della Provincia di Campobasso della Uilm Francesco Guida, finora per fortuna i casi positivi sono stati limitati e mai è scoppiato un focolaio all’interno di un reparto, segno che le misure di prevenzione stanno funzionando. In azienda il livello di sicurezza per evitare il rischio contagio è altissimo e la direzione ha avviato una serie di sanzioni disciplinari anche per chi non indossa correttamente i dispositivi. “Sono dell’idea che chiudere solo alcune aziende non sia la soluzione, o stringiamo tutti i denti con un lockdown nazionale come quello di un anno fa, altrimenti chiusure decise singolarmente non servirebbero” ha commentato Guida. Piuttosto il problema principale – secondo il segretario- resta quello dei trasporti, dove nonostante i ripetuti solleciti non ci sono state ancora soluzioni. La Regione non ha nemmeno risposto alla richiesta, fatta mesi fa, di anticipare di 15 minuti la corsa che parte da Campobasso. A causa dei semafori sulla Bifernina i lavoratori iniziano sempre in ritardo il turno di lavoro, il che vuol dire meno soldi in busta paga. La Uilm – come gli altri sindacati – ha chiesto ancora di fare il prima possibile i vaccini agli operai e Stellantis ha dato la disponibilità per quando sarà possibile, a riservare un’area dello stabilimento e trasformarlo in punto vaccinale nono solo per i propri dipendenti, ma per tutta la popolazione, adoperando personale sanitario interno per le somministrazioni.