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domenica, Luglio 13, 2025

Nervi tesi in Consiglio regionale, sul Covid la maggioranza rischia. Iorio, Calenda e Romagnuolo chiedono l’apertura del Vietri

AperturaNervi tesi in Consiglio regionale, sul Covid la maggioranza rischia. Iorio, Calenda e Romagnuolo chiedono l'apertura del Vietri

Nervi tesi e clima rovente in Consiglio regionale. Oggetto dell’animata discussione, finita col rinvio della seduta al prossimo 16 marzo, è il tema caldo del momento: la sanità, con tutte le varianti possibili, dalla gestione della pandemia, ai vaccini, alla recente deriva giudiziaria che vede coinvolto il Commissario ad Acta per la Sanità, Angelo Giustini.

Dopo l’informativa del Presidente della Regione, due sono gli atti sui quali si è concentrata la discussione. Due mozioni, una presentata dalla maggioranza, primo firmatario Niro, con la quale si chiede la rimozione del Commissario ad acta per la sanità, Angelo Giustini; l’altra del Movimento 5 Stelle, primo firmatario Greco, con la quale, invece, si chiede la sostituzione del direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano.

Due atti di indirizzo che corrispondono a due linee di pensiero diverse per quel che riguarda le responsabilità nella gestione della crisi pandemica da più parti definita fallimentare. Per la maggioranza è Giustini ad aver fallito, per le opposizioni, PD e 5 Stelle, invece le responsabilità si estendono ai vertici dell’azienda sanitaria regionale.

Il dibattito si è ulteriormente complicato per un emendamento presentato dalla frazione dissenziente del centrodestra. A Firma Iorio, Calenda e Romagnuolo è stato presentato un emendamento alla mozione della maggioranza che estende a tutta la catena di comando della sanità le responsabilità per tutte le criticità del sistema. Quindi, non solo la rimozione del Commissario Giustini ma anche quella del direttore generale Florenzano. I tre, inoltre, chiedono che si abbandoni l’ipotesi torre covid al Cardarelli e si torni al progetto di un centro covid a Larino. Un emendamento pericoloso per Toma ed il suo gruppo di fedelissimi. Qualora non passasse, Iorio, Calenda e Romagnuolo potrebbero votare contro la mozione della maggioranza e sommare i loro voti a quelli delle opposizioni mettendo nell’angolo il governo regionale. Uno scenario, quest’ultimo, dalle conseguenze politiche imprevedibili.

A gettare acqua sul fuoco, per il momento, il rinvio della seduta al 16 marzo. Un appuntamento che si annuncia ancora più rovente della seduta che lo ha preceduto.

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