Pasquale Fevola è deluso e amareggiato, di fronte all’inaspettato rifiuto degli operatori Afasev asintomatici, di interrompere i termini della malattia, e di recarsi al Centro a dare una mano ai loro colleghi, che si trovano attualmente a fare turni h24.
Situazione sempre più drammatica al centro socio sanitario di Isernia, dove a seguito della chiusura e dell’isolamento obbligatorio ordinati dal Sindaco per i casi di positività riscontrati, gli operatori rimasti in struttura sono allo stremo delle forze, con la grande responsabilità di dover assistere da soli tutti gli ospiti presenti, molti dei quali con patologie pregresse e attualmente anche con Corona Virus. Un forte appello giunge al primo cittadino da parte di Pasquale Fevola, vicepresidente dell’Afasev nonché genitore di uno dei pazienti presenti all’interno del centro.
“Ci sono dei casi così gravi e complessi, che, anche volendo, l’Afasev non potrebbe chiudere – dice Fevola – infatti non esistono in Molise dei presidi ospedalieri in grado di tenere in sicurezza gli ospiti presenti, e portarli in ospedale significherebbe decretarne la fine”.
“Ecco perché – continua il vicepresidente – la situazione Afasev è un’ emergenza prima umana e poi sanitaria, e va affrontata con la massima decisione e priorità”.
Fevola chiede a Giacomo d’Apollonio una task-force tra amministratori politici e responsabili sanitari per trovare interventi immediati per il bene di tutti, per gli ospiti malati nella struttura e per gli operatori abbandonati.