L’avanzare della pandemia Covid-19 ha portato, e sta continuando a farlo, gravi conseguenze di natura sanitaria ma anche socioeconomica.
Il Consigliere comunale di Venafro Stefano Buono chiede alla Regione un intervento deciso e immediato. “In un contesto già fortemente critico – spiega il Consigliere Buono – ciò che sta accadendo rischia di mettere definitivamente in ginocchio famiglie e imprese. Molte attività, se dovesse perdurare questa condizione di calo drastico dei consumi, potrebbero essere costrette a chiudere definitivamente. Molte famiglie, per via della mancanza terrificante di lavoro, stanno entrando nella soglia della povertà assoluta. Attività commerciali che continuano ad essere toccate dai provvedimenti restrittivi ma anche attività di altri settori, come quello dell’abbigliamento, che non subiscono particolari limitazioni formali e, poiché non destinatarie di indennizzi governativi, rischiano di soffrire ancora di più il calo dei consumi”.
“La Regione Molise ha gli strumenti per mettere in campo un piano per l’emergenza socioeconomica – continua Buono – che abbia l’obbiettivo di offrire alle fasce più deboli della popolazione e all’apparato produttivo della regione un concreto e veloce aiuto per affrontare al meglio le conseguenze di mesi di sostanziale stop dell’attività sociale e lavorativa. Espletare un bando che eroghi fondi alle famiglie bisognose, che abbiano un ISEE particolarmente basso e un ulteriore misura che possa aiutare famiglie che abbiano subito una contrazione del reddito a pagare le rate di mutuo sulla prima casa”.
Il consigliere Stefano Buono, suggerisce dunque un bando che possa finanziare tutte le attività commerciali e produttive, in particolar modo le microimprese, che abbiano oggettivamente riscontrato un calo significativo del fatturato.
“Ad oggi, purtroppo, manca una qualsiasi iniziativa da parte del Governo Regionale a sostegno di famiglie e imprese – conclude Buono – occorre fare subito, altrimenti tante piccole attività e tante famiglie non ce la faranno ad andare avanti”.