I morsi della crisi non si sono allenatati a inizio anno. Questo è ormai sempre più evidente per le rilevazioni economiche emerse e per le sensazioni del quotidiano della popolazione. Un nuovo dato pubblicato oggi dall’Istat, insieme all’andamento dell’industria, testimonia quanto il quadro sia pesante. A gennaio, infatti, il commercio al dettaglio ha segnato un calo dello 0,5% congiunturale e del 3% tendenziale. Il risultato mensile si deve a una contrazione dello 0,6% degli alimentari e dello 0,4% dei non alimentari; su base tendenziale, invece, il calo è del 2,3% per gli alimentari e del 3,3% per i non alimentari. A gennaio iniziano a scendere anche le vendite nei discount alimentari, che rispetto agli altri esercizi avevano mostrato vitalità anche in tempi di profonda crisi. L’Istat, infatti, rileva per i discount una diminuzione, anche se lieve, su base annua (-0,2%).
A partire dai dati riferiti a gennaio 2013, l’Istat ha fatto degli adeguamenti agli indici delle vendite al dettaglio: sono diffusi nella nuova base di riferimento 2010. L’aggiornamento – spiegano gli economisti – è necessario per tenere conto dei cambiamenti che interessano la struttura del settore del commercio al dettaglio: aumenta il peso della grande distribuzione dal 38,9% al 44,9%.