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martedì, Aprile 30, 2024

Calcio verso la ripresa della serie A. Prende sempre più forma la riforma dei campionati

SportCalcio verso la ripresa della serie A. Prende sempre più forma la riforma dei campionati

In attesa della decisione del Governo sulla ripresa del campionato di serie A, ricordiamo l’incontro previsto giovedì 28, iniziano a prendere forma le varie ipotesi sulla ripartenza. Il massimo campionato può riprendere dai recuperi della 25ma giornata ovvero Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma. Queste partite si giocherebbero tra il 13 e il 14 giugno, mentre dal 20 giugno la prima  giornata intera. Detto questo, dopo la Bundesliga, anche la Liga si avvia verso la ripresa. Niente da fare invece per la Francia, che ha deciso di interrompere la propria stagione assegnando il titolo al Psg e anche i posti per le competizioni europee del prossimo anno. Da queste è rimasto escluso il Lione settimo in classifica. Furioso il presidente Jean-Michel Aulas, che vede compromesso il cammino anche nella Champions in corso. La squadra di Rudi Garcia, infatti, lo scorso 26 febbraio si era imposta per 1-0 sulla Juventus nell’andata degli ottavi di finale. Il ritorno a Torino, probabilmente, si giocherà ad agosto, ma la differenza atletica sarà evidente per ovvi motivi: “piedi legati e testa mozzata per giocare contro i bianconeri”, così ha detto Aulas, una squadra tornata all’attività agonistica contro una completamente ferma, sicuramente uno scenario assurdo, paradossale ma sempre più concreto.

Tornando nella penisola tricolore non è affatto tramontata la possibilità di una riforma dei campionati per ridurre in modo drastico le società professionistiche. Una misura sempre più necessaria per fronteggiare nel migliore dei modi una crisi economica tangibile. L’idea non abbandonata dai piani alti della Figc è quella di comporre la Serie B a due gironi. 20 squadre per ogni girone. Promossa la prima di ogni girone e la terza uscirebbe dal play off tra i due gironi per occupare l’ultimo posto in serie A, poi 6 retrocessioni. Le ultime tre dei due gironi. A dirla tutta ci sarebbe già un accordo per le quote dei diritti televisivi. La quota che oggi va alla C andrebbe alla serie B. Oggi la Lega di Balata prende il 6% dai diritti tv della serie A, con la riforma andrebbe a prendere il 10%. Ai club che sono già in B spetterebbe il 6%, i club arrivati in B attraverso la riforma (promosse escluse) si dovrebbero “accontentare” del 4% dei diritti tv della serie A. Aumenterebbe anche la percentuale per il voto in Federazione per la Lega di A, la Lega di B e la LND. Insomma a pagar maggiore dazione l’attuale Lega Pro.

Bisogna cogliere i segnali per provare ad anticipare i tempi, in tal senso la proposta improvvisa di Ghirelli (chiusura della Lega Pro) poi bocciata di sasso da Gravina potrebbe essere un indizio. Inoltre un’altra Lega a trionfare, in questa riforma, sarebbe proprio quella di Cosimo Sibilia che andrebbe a prendersi due categorie, la terza serie e la serie D. Terza serie composta da 60 società. 3 gironi da 20, con 40 squadre che oggi sono in Lega Pro (da trasformare in società non a scopo di lucro) e che resterebbero fuori dalle 20 promosse in B, più le 9 già promosse dalla D e altre 11 che arriverebbero sempre dalla Serie D e scelte, giustamente, per merito sportivo come ha sempre detto da Sibilia.  Coerenza e merito sportivo alla base della riforma, insomma quello che spera vivamente il Campobasso ma anche ad esempio il Foggia.

Poi ci dovranno essere gli impianti adatti, almeno 1.500 posti, settore ospiti da 500 posti con seggiolini e impianti di illuminazione a norma. Nella nuova terza serie, la prima di ogni girone andrebbe in B più la vincitrice del play off di ogni singolo girone. 6 promosse dalla terza serie alla B. 9 retrocessioni in quarta serie. Le ultime 3 di ogni girone. La serie D resterebbe a 9 gironi (da 18 squadre). Una riforma utile a tutti. Alle tasche delle Leghe e dei club soprattutto. Zero ricorsi e finalmente solo 60 società professionistiche. Una riforma che ha già il benestare del Governo e del Coni, due SI’ decisi che potrebbero essere fondamentali anche come merce di scambio per far ripartire la serie A. 3 giugno data fondamentale, il calcio potrebbe cambiare e rivedere il suo format.

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