Da alcuni giorni sullo skyline del porto di Termoli svetta un motopontone, una piattaforma con gru che funge da postazione per i lavori subacquei di riparazione della condotta sottomarina che trasporta al largo i liquami depurati dall’impianto del porto. Il lavori si erano dovuti fermare per l’emergenza Covid e dovrebbero finalmente risolvere i problemi degli ultimi anni. Dopo tre rotture avvenute a distanza di pochi mesi l’una dall’altra, si è deciso questa volta di mettere in atto un intervento diverso. La Crea ha redatto un progetto che tra conferenze di servizi e burocrazia solo dopo diversi mesi ha avuto l’ok. Non verrà , dunque, ripristinata la tubatura, come fatto nelle precedenti riparazioni, ma sarà sostituita l’intera condotta con una in acciaio che sarà ancorata al fondale. I lavori dovranno terminare entro il 30 giugno, come da ordinanza dalla Capitaneria. Una soluzione che permetterà alla struttura di resistere alla forza delle mareggiate e delle correnti, principali responsabili delle rotture degli ultimi tempi. Si tratta comunque di una soluzione tampone in attesa della delocalizzazione del depuratore avviata dalla precedente amministrazione e per cui il Comune di Termoli ha ottenuto un finanziamento di 7 milioni e mezzo di euro dalla Regione. Sono ormai più di 10 anni che si parla di spostamento del depuratore e ora è stato inserito anche nel piano triennale delle opere pubbliche approvato di recente dall’Amministrazione Roberti. Un passo decisivo è stato fatto con l’attivazione dell’impianto del Sinarca un anno e mezzo fa che ha alleggerito di 12mila utenze il carico del depuratore del porto. Contestualmente in cantiere c’era lo smistamento di parte dei reflui del centro città a Pantano Basso per il quale sono state realizzate delle pompe di sollevamento all’interno del parco di Termoli.