12 C
Campobasso
martedì, Aprile 30, 2024

Trasporti, 2019 annus horribilis per il Molise

AperturaTrasporti, 2019 annus horribilis per il Molise

Quello che sta per concludersi può essere a ragione considerato l’annus horribilis per il trasporto regionale del Molise.

Al di là delle polemiche politiche, seguite al capitombolo della maggioranza avvenuto in settimana in consiglio regionale proprio su questa materia, i numeri e soprattutto i tempi di percorrenza, dicono che nulla è migliorato. Anzi che il quadro del trasporto regionale è un vero disastro.

E anche in Molise lo scenario è rappresentato da ciò che potrebbe essere con progetti in alcuni casi avveniristici e dalla realtà, molto meno futurista.

Ferrovia. I pendolari di Natale, ancora una volta hanno assaggiato cosa vuol dire il Roma Campobasso durante le feste. Gente ammassata, vagoni sporchi, treni guasti, fino a sei ore per arrivare dalla capitale al Molise.

L’idea del raddoppio della Termoli Lesina, avversato da alcuni comitati di Termoli giustamente preoccupati per il rumore dei treni in città, fa il paio con la metropolitana leggera, costata un botto di milioni di euro per rifare, per ora, le stazioni di Matrice, San Polo Matese, Ripalimosani, ma anche le fermate del metrò a Campobasso: tennis, alle spalle di villa De Capoa, via Pasubio e altre stazioncine con tutti i comfort, ma desolatamente senza treni e, con molta probabilità, senza passeggeri.

Pullman. Su quelli di linea che collegano le decine di minuscoli paesi delle due province ai centri principali, hanno abbondantemente litigato i consiglieri regionali. Ma basta dare un’occhiata a come sono organizzati i due terminal, a Termoli e a Campobasso, per capire che la cosa che funziona meglio è la confusione. A via Vico, poi, il Terminal è una struttura malfunzionante da 20 anni.

Gli autobus di città, nel capoluogo, sono ormai sovradimensionati, inquinanti e per la maggior parte delle corse vuoti. Anche in questo caso il Comune è alla ricerca del bandolo della matassa.

Sulle strade andrebbe aperto un capitolo a parte. Citiamo per brevità due casi emblematici: quelli dei viadotti Sente e Liscione. L’interruzione del primo ha messo in ginocchio quasi due province. Da Agnone per raggiungere i comuni dell’Abruzzo e viceversa le strade alternative sono improponibili. I due ponti sul lago di Guardialfiera sono sotto osservazione dopo il terremoto dell’estate 2018.

C’è n’è per mettere al lavoro un esercito di persone, ma soprattutto per cercare di rendere un po’ più semplice la vita di chi viaggia, per lavoro, per studio o per diletto.

Ultime Notizie