Nonostante l’accordo, in procinto di estendersi a tutte le regioni , che ha dato vita al governo Conte due i mal di pancia restano come nel caso del capogruppo alla Regione dei pentastellati Andrea Greco.:
“Non bisogna nascondersi dietro un dito, il Partito democratico è stato l’acerrimo nemico del M5s soprattutto durante la scorsa legislatura-ha dichiarato Greco. Al momento la cosa su cui mi sto concentrando è che bisogna assolutamente rimettere al centro i temi, bisogna rimettere al centro le soluzioni per i cittadini molisani. Sono contento del fatto che all’interno di questo nuovo esecutivo ci siano ministri, sottosegretari ,vice ministri che sono a noi vicinissimi per cui è con loro che cercheremo di portare le soluzioni per i cittadini molisani”.
– Antonio Federico è rimasto un po’ deluso però!
“Antonio è sicuramente una grandissima forza che abbiamo all’interno del movimento. Io sono convinto che darà il suo contributo anche dai banchi della Camera così come ha sempre fatto e non si tirerà indietro. È chiaro che la sua figura poteva essere spendibile però sappiamo anche che né Antonio né tutti noi ce la prendiamo in questo senso, perché io non vedo una mancanza di considerazione per il Molise. La considerazione per il Molise dovrà esserci e ci sarà da parte di tutti i sottosegretari e di tutti i ministri. Su questo sono sicuro che l’appoggio non mancherà”.
– L’intesa Pd e M5s potrebbe estendersi anche alle realtà locali, alle regioni, ai comuni. Nel Molise cosa cambierà con questo accordo ?
“In Molise ci sono delle persone che si sono appropriate dei vessiili della sinistra, dei simboli della sinistra. Purtroppo la sinistra per come la conosciamo storicamente in Molise non esiste. Esiste solo un blocco di potere che si sposta da destra a sinistra, quindi oggi parlare di accordi con quel blocco di potere significherebbe consegnare la Regione nelle mani di chi l’amministra da sempre, il M5s la Regione la vuole riconsegnare ai cittadini molisani e a nessun blocco di potere” – ha concluso Andrea Greco.
Intanto Matteo Renzi ha deciso di lasciare il Pd per dare vita a un suo movimento politico ma non tutti gli ex renziani lo seguono.
” È un errore, come ogni divisione, per il Partito e per il paese. Sono e resto nel Pd – così Michela Fanelli ha commentati la decisione di Matteo Renzi di abbandonare il Partito. Lascia sconcertati i nostri elettori – ha osservato – a cui la nuova frase politica di governo sta offrendo motivi di rinnovato e vero ottimismo. Lavoriamo affinché non prevalgano nel Partito verso l’esterno massimalismi. Lavoriamo affinché l’entusiasmo innovativo di una stagione passata, di cui Renzi è stato uno dei protagonisti , si possa rinnovare ed evolvere per ricostruire un’Italia nuova, diversa, solidale e moderna” ha concluso Fanelli ‘ .
Lapidario Vittorino Facciolla:
“Resto segretario del PD” ha dichiarato.
Ora tutti attendono le eventuali ricadute sulla stabilità del governo appena nato per effetto della scelta di Matteo Renzi che, comunque, ha sparigliato le carte nell’attuale maggioranza.