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lunedì, Novembre 10, 2025

Svimez: al Sud ‘ripresina’, ma il divario con il nord resta macroscopico

AttualitàSvimez: al Sud 'ripresina', ma il divario con il nord resta macroscopico

L’indebolimento delle politiche pubbliche nel Sud incide significativamente sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini. Il divario nei servizi è dovuto soprattutto ad una minore quantità e qualità delle infrastrutture sociali e riguarda diritti fondamentali di cittadinanza: in termini di sicurezza, di adeguati standard di istruzione, di idoneità di servizi sanitari e di cura.

A dirlo è lo Svimez nelle anticipazioni al rapporto sull’economia del Mezzogiorno.

Nella sanità – prosegue il rapporto – vi è un divario già nell’offerta di posti letto ospedalieri per abitante: 28 posti letto di degenza ordinaria ogni 10 mila abitanti al Sud, contro 34 al Centro-Nord.

Un divario che diventa macroscopico nell’assistenza sociale agli anziani. Per ogni 10mila cittadini con più di 65 anni, 88 usufruiscono di assistenza domiciliare integrata con servizi sanitari al Nord, 42 al Centro, appena 18 nel Mezzogiorno, di cui addirittura 8 su 10 mila in Molise, alle cui spalle c’è solo la Basilicata,

Mentre i posti letto nelle strutture residenziali e semi residenziali, comprensivi degli istituti di riabilitazione, ogni 10 mila persone (non solo anziani) sono 73,5 al Centro-Nord, e 21,2 al Mezzogiorno, 

Il Molise, nel 2018, segna un aumento del Pil dell’1%, che è significativo se si pensa che l’anno precedente, il 2017, era in calo del -1%, unica regione meridionale in negativo.

 L’economia del Molise è stata sostenuta soprattutto dall’industria in senso stretto che ha registrato un’ottima performance (+5,4%), tengono i servizi (+0,7%), vanno in negativo le costruzioni (-1,0%), e cala soprattutto l’agricoltura (-2,3%).

 Il quadriennio 2015-2018, conferma che la ripresina degli anni scorsi ha riguardato quasi tutte le regioni, ma mostra le solite differenze tra nord e resto del Paese. Nel 2018, Abruzzo, Puglia e Sardegna sono le regioni meridionali che fanno registrare il più alto tasso di sviluppo, tutte oltre l’uno per cento. Segno positivo anche per Molise e Basilicata che si attestano sul +1%. Ma i segnali sono striminziti e il bicchiere resta inesorabilmente mezzo pieno, o mezzo vuoto.

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