Il Tar Molise ha concesso la sospensiva, accogliendo la richiesta cautelare contro il decreto di chiusura del punto nascita del San Timoteo di Termoli. “Un risultato straordinario, questa sospensiva ripristina il diritto alla salute” ha commentato a caldo l’avvocato Massimo Romano, che insieme al collega Vincenzo Iacovino, ha avuto l’incarico di impugnare il provvedimento del commissario Giustini da parte di 13 comuni e 20 donne in gravidanza. L’annuncio su Facebook lo ha dato il sindaco di Termoli Francesco Roberti che ha dichiarato: “Guardiamo con speranza a quando si entrerà nel merito. Non possiamo chiudere il punto nascita del nostro ospedale. Continuiamo a rimanere uniti e manifestiamo per una giusta causa”. Ora c’è attesa infatti per l’udienza collegiale del 24 luglio quando i giudici entreranno nel merito e si conoscerà il destino del punto nascita. Intanto da stamattina il telefono del reparto è stato preso d’assalto da donne a cui manca poco per partorire e che vogliono farlo a Termoli. Si riaccendono così le speranze per tante di loro, compresa Romina, una mamma arrivata al termine della sua quarta gravidanza e che ieri, nell’ultimo giorno di apertura del punto nascita, era stata costretta a dimettersi contro la sua volontà. E proprio ieri sera due ore prima della chiusura ufficiale del punto nascita, il gruppo ‘Voglio nascere a Termoli’ ha organizzato in pochissimo tempo e con un veloce tam tam su Facebook una fiaccolata silenziosa di fronte all’ospedale. Nonostante il poco preavviso e l’orario, dalle 22 alle 24, diverse famiglie hanno risposto all’appello. Tanti i bimbi arrivati insieme ai genitori. Proprio loro, così piccoli e indifesi, con un candela in mano sono l’immagine più bella e più ricca di speranza, in una serata segnata anche dalla tristezza e dalla commozione.
Ora il Tar riaccende le speranze. L’importante è non mollare e crederci fino in fondo.