Quando nelle stanze di viale Mazzini hanno letto quella lettera i dirigenti della Rai hanno sgranato gli occhi: possibile? Una segnalazione con tanto di firma, con la quale un semplice telespettatore ha raccontato che in Molise, alla fine di dicembre, decine di migliaia di “abbonati in prima fila” hanno atteso invano di conoscere le notizie del giorno dall’edizione della notte del telegiornale regionale.
Motivo? Semplice. Nella sua ricostruzione, lo scrupoloso cittadino ha raccontato di aver atteso, la sera del 26 dicembre, l’ultima edizione del Tg regionale della Rai. Invano, però. Perché tra film, pubblicità e rubriche, il telegiornale del Molise non è stato trasmesso. Sarà stato un problema tecnico? Oppure una vera e propria “distrazione” avvenuta nella nuovissima sede, che la Rai ha aperto nella zona industriale di Campobasso?
Domande che “l’abbonato in prima fila” ha rivolto niente di meno che al presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, al direttore generale Gubitosi ai vertici della testata e alla commissione parlamentare di vigilanza.
Domande che, peraltro, ne celano una ancora più robusta. Ma “saltare” la messa in onda di un telegiornale, configura l’ipotesi dell’interruzione di un pubblico servizio?
In attesa degli eventi, tenuti rigidamente sottotraccia a Campobasso, le ipotesi si rincorrono. E’ possibile che la messa in onda del tg sia saltata a causa della concomitante sospensione di Linea Notte, durante le feste natalizie. La forza dell’abitudine. E’ infatti il conduttore nazionale a passare la linea – “per quattro minuti, sentiamo cosa è accaduto nelle città e nelle regioni dai tg regionali, torniamo fra poco” – alle sedi sparse nei capoluoghi dello stivale. Di solito ciò avviene passata di qualche minuto la mezzanotte.
Forse, nella sede Rai di Campobasso, la sera di Santo Stefano, i giornalisti e i tecnici di turno aspettavano che Maurizio Mannoni o piuttosto il direttore Bianca Berlinguer, chiamasse in causa i tg regionali. E invece? Nulla. Niente di niente. Quando tutti erano pronti a ricevere la linea “per quattro minuti sentiamo eccetera, eccetera”, l’orario in palinsesto della messa in onda del tg era ormai bello che passato.
Gli “abbonati in prima fila” del Molise erano da un pezzo andati a nanna senza gli aggiornamenti e senza poter ascoltare la litania di fine anno che arriva puntuale, quella sì, come una cambiale: “La Rai ricorda che è in scadenza il pagamento del canone di abbonamento…”.
Il fatto è che, come spesso accade alla pubblica amministrazione, se c’è qualcosa da incassare la Rai ricorda, ma se occorre fornire un servizio è capace di scordarsi. Oddio! E il Tg?