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giovedì, Settembre 18, 2025

Campobasso, Ministero: borgo antico della città di notevole interesse storico

AttualitàCampobasso, Ministero: borgo antico della città di notevole interesse storico

Viuzze, scalinate, vicoli che s’inerpicano con pendenze proibitive. E per chi riesce ad arrivare in cima, il fiatone è inevitabile. E’ una delle caratteristiche del centro storico di Campobasso. Un assembramento di case addossate l’una accanto all’altra, all’apparenza disordinato e confuso ma che, se guardato dall’alto, assume le sembianze di una medina che ha come baricentro il castello Monforte.

Non tutti lo conoscono alla perfezione, forse nemmeno i campobassani, ed è questa una caratteristica che lo rende affascinante e per alcuni versi ancora misterioso.

Oggi il borgo antico di Campobasso, che in alcune zone conserva inalterati i suoi tratti medioevali, ha ottenuto un riconoscimento prestigioso. Lo ha certificato il ministero per i Beni culturali che, con proprio decreto, ha dichiarato di notevole interesse storico il centro antico di Campobasso e quello di San Giovanni in Galdo. Nella delibera rientra anche una parte del territorio del capoluogo.

Un marchio doc su quello che per anni, e in larga parte lo è ancora, è stato un quartiere dormitorio della città. La trilogia delle chiese romaniche, San Giorgio, il cui restauro in chiave moderna ha scatenato perfino l’ira di Sgarbi, San Bartolomeo, che conserva intatto lo stile trecentesco e la meglio conservata San Leonardo in fondo alla spettacolare scalinata di via Chiarizia, è la parte più conosciuta e visitata.

Tuttavia, specie per i campobassani doc, il borgo sono per lo più i vicoli, quasi sempre a scale, stretti e ripidi. Vico Colonna Vico Tre dita, San Mercurio, il ponte di Bruschio, posti che per le nuove generazioni suonano sconosciuti al pari di una strada di Roma o Milano.

Riscoprire i segreti del centro storico equivale a riscoprire la parte più vera della città. I giardini insospettabili e nascosti dietro mura antichissime. I palazzi nobiliari, le cantine in roccia e gli attraversamenti segreti di un borgo sotterraneo. Fatto anche di dicerie e leggende metropolitane. Come quella che vuole una galleria che collega il Castello Monforte alla collina di San Giovannello. Falso, ma vero è che questa parte di Campobasso deve essere riscoperta e restituita alla città. Per decenni è rimasta nascosta sotto una coltre di polvere che le ha persino conferito un sentore di muffa e di scarso interesse. Non sono molte le città che posseggono un centro storico così, rimasto in molte zone ancora integro. Oggi l’indicazione del ministero dei beni culturali è un’occasione irripetibile per rimettere al centro della politica cittadina la bellezza del borgo. Da qui può essere ricostruita tutta l’immagine della città.

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