Il sisma in Molise e la tragedia di Genova, hanno innescato una serie di riflessioni sullo stato e le criticità del sistema delle infrastrutture regionali. La Cgil ha sottolineato come la viabilità sia un uno stato notoriamente precario a causa di frane, smottamenti, alluvioni, terremoti, appunto. La chiusura del tratto di bifernina sul Liscione, con problemi di mobilità per cittadini e lavoratori e per il trasporto merci, ha detto il sindacato deviati sulla tortuosa Statale 87, è solo una soluzione tampone. La Cgil ha ribadito come sia mancata in generale programmazione e gestione di un piano strategico regionale della mobilità e viabilità, oltre a scarsi investimenti sulle arterie secondarie, con il rischio di dividere in due la regione, isolando aree interne e piccoli comuni e minando le basi di un possibile rilancio. La Cgil contesta la decisione di sospendere la tratta ferroviaria Termoli Campobasso, affidata a bus sostitutivi. Plaude alla Convenzione tra Regione e RFI per dare il via all’elettrificazione della tratta Roccaravindola-Matrice, ma chiede altri interventi per il collegamento ferroviario verso Termoli, appunto. E’ necessario, secondo il sindacato,investire risorse pubbliche sulla messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture, spronando il governo nazionale. Serve un disegno organico di mobilità con risposte adeguate al territorio. La Cgil ha annunciato che si attiverà ad ogni livello sul tema, con specifiche iniziative.
Per Legambiente, intanto, è assolutamente necessario bloccare l’iter autorizzativo del metanodotto Larino-Chieti. Il terremoto – ha spiegato – ci ricorda l’importanza di dotarsi di strumenti legislativi adeguati alla realtà del patrimonio edilizio e del costruito in genere, sia per tutelarlo sia per salvaguardare vite umane. “Gli eventi sismici di questi giorni confermano la perplessità circa l’autorizzazione al progetto del gasdotto. Le condizioni geologiche dei territori interessati potrebbero sottoporre le popolazioni a ulteriori pericoli. Le aree sono per circa il 13% del tracciato a forte rischio, come comprovato nei decenni dai tanti e vasti movimenti franosi. Non e’ da sottovalutare, poi, il rischio sismico indotto – ha continuato Legambiente – che si presenta con l’estrazione e lo stoccaggio del gas-metano. Apprendiamo con piacere – ha concluso – che il ministro Costa ha dichiarato necessario sottoporre il progetto a VAS, e, sulla sospensione dell’avvio dello stesso, si attende la risposta del ministro Di Maio all’interrogazione dalle parlamentari di Liberi e Uguali Rossella Muroni e Giuseppina Occhionero “.