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martedì, Aprile 30, 2024

Toma: “La chiusura dei punti di primo intervento a Larino e Venafro, un atto dovuto. Verrà potenziato il 118”

AperturaToma: "La chiusura dei punti di primo intervento a Larino e Venafro, un atto dovuto. Verrà potenziato il 118"

di MARTA MARTINO

La notizia della chiusura dei punti di pronto intervento di Venafro e di Larino ha sollevato, comprensibilmente, una marea di dubbi ma soprattutto ha suscitato preoccupazioni e proteste dei cittadini che a tali punti facevano riferimento. Molte le voci che si sono sollevate, e tra queste anche quelle delle associazioni che si battono per la sanità pubblica. Tra le tante voci di protesta, la consigliera regionale Filomena Calenda, che oltre a garantire il suo impegno per i cittadini ha puntualizzato che il provvedimento di chiusura non è frutto dell’attuale governo regionale ma di quello passato. Pronta la risposta di Massimiliano scarabeo, che consiglia di non sparare nel mucchio, perché c’è anche chi, come lui, non era d’accordo con tale decisione che penalizza Venafro. Non si potrebbe, propone Scarabeo, chiedere al nuovo ministro per la salute di rivedere la situazione molisana , sempre più difficile? A questo punto, a chiarire la situazione interviene il presidente della regione, Donato Toma, che si è detto consapevole delle preoccupazioni dei cittadini. “la disattivazione dei punti di primo intervento di Larino e Venafro rappresenta una fase dell’intera riorganizzazione della rete dei servizi sanitari, fase iniziata con Frattura commissario ad acta, procedimento già validato e più volte sollecitato dal ministero della salute. Ma, spiega Toma, questa disattivazione non riduce in nessun modo il livello e la qualità dei servizi di pronto soccorso e primo intervento delle aree intertessate. E illustra il perché, descrivendo nel dettaglio come verranno gestite le emergenze. I punti di primo intervento- spiega Toma- non sostituivano i pronto soccorso, ma gestiva solo le piccole urgenze, tipo i traumi. I casi gravi venivano trasferiti al pronto soccorso degli ospedali più vicini, quindi Isernia e Termoli. Per cui la loro soppressione non è e non va percepita come una soppressione di un servizio. Il presidente della regione spiega poi ai cittadini perché non è possibile tenere in vita i punti di primo soccorso di Venafro e Larino: con un accordo stato-regioni approvato ad agosto 2016, su proposta del commissario Frattura e diventato legge dello stato- si era deciso che gli ospedali di larino e venafro subissero una riconversione e che venissero attivati, temporaneamente, dei punti di primo intervento per accompagnare tale processo di trasformazione. Riconversione ultimata nel corso del 2017, per cui i punti di primo intervento, ope legis, non possono restare, visto che era previsto nel piano di rientro del 2016, cui il ministero ha chiesto al Molise di attenersi. Ma i cittadini non devono preoccuparsi, spiega Donato Toma: disattivati i punti di primo intervento, verranno potenziate le postazioni del 118, con dotazione di ulteriori mezzi, personale infermieristico e di soccorso. In tali postazioni confluirà anche il personale utilizzato ora nei punti di primo intervento e le associazioni che attualmente forniscono ambulanze e soccorritori. Termoli e Isernia saranno potenziate e campobasso e agnone avranno nuove postazioni di 118 . In questo modo sarà garantito a tutti i cittadini di essere immediatamente soccorsi e poi eventualmente trasportati all’ospedale più vicino. “Questo è un iter a cui né io né altri possiamo opporci- ha detto Toma-, ma quando sarò commissario ad acta alla sanità cercherò di attuare un presidio di medicina territoriale per lo smistamento e consulenza sul primo intervento. Chiederò anche l’aiuto degli ordini professionali”.

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