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giovedì, Settembre 25, 2025

Poste: monito dell’Ugl all’azienda e appello alla politica per risolvere le criticità

AttualitàPoste: monito dell'Ugl all'azienda e appello alla politica per risolvere le criticità

Partecipare e costruire in Poste Italiane”, è stato questo lo slogan dei congressi provinciali dell’Ugl Comunicazioni Poste di Campobasso e e Isernia che si sono tenuti nel capoluogo di regione. Rinnovati i vertici. A Campobasso, eletta segretaria di settore per il sindacato Federica Angeli, mentre a Isernia Fiorella Crescenzio. Presenti il segretario nazionale Salvatore Muscarella e quello confederale Nicolino Libertone. Il segretario regionale Ugl Poste Franco Battista, nella sua relazione ha richiamato la Rivoluzione Francese, la dichiarazione dei diritti dell’uomo, la Costituzione italiana, per ribadire la volontà di cambiamento, di una nuova politica in Poste italiane. Un monito il suo, ma anche un invito all’azienda a collaborare per non far sparire i servizi in realtà piccole come il Molise. Quindi l’appello alle istituzioni e alla Regione: “Applicate la delibera approvata all’unanimità nel 2008 in cui c’era l’impegno a risolvere le criticità”.

Questa la sua relazione integrale:

Oggi celebriamo con orgoglio e tanta soddisfazione il primo Congresso Provinciale della Federazione Nazionale Comunicazioni UGL Comunicazioni. E’ con grande entusiasmo che ci accingiamo a costruire una struttura sindacale innovativa e al passo con i tempi attuali, ponendosi quale primo obbiettivo la lotta per cercare di ripristinare e sviluppare in maniera idonea e positivi i diritti che in questi ultimi vent’anni sono stati scelleratamente messi in disuso se non addirittura calpestati, o soppressi. Il nostro impegno è quello di cominciare ad affrontare per cercare di cambiarle tutte quelle situazioni socio politiche, economiche, occupazionali, sociali, e lavorative che saranno quotidianamente in campo. Lo slogan adottato, il riferimento fortemente voluto quale indirizzo del nostro cammino, è quello che quasi 230 anni fa, dette inizio alla ribellione dei Francesi con la prima vera Rivoluzione della storia, voluta da tutti a cominciare dal popolino che stanco vilipeso e sfruttato, dette vita ad un moto di ribellione che portò alla presa del potere politico in Francia, dando vita ad una nuova Era, cambiando radicalmente anzi stravolgendo la vita politico sociale ed economica di allora. La cosa più importante fu, che istauro e dette vita a delle riforma sociali e politiche nuovissime ed impensabili per quel tempo, ma che sono ancora attuali oggi. In una Società in cui i diritti veri, quali quelli, già indicati della “DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO DEL CITTADINO” del 26 Agosto 1789, che fu redatta dai rivoluzionari Francesi, e che è stata nei secoli indirizzo per lo compilazione di tutte le costituzioni democratiche che sono state applicate nei Paesi democratici, a cui fecero riferimento anche i nostri Leader quando stilarono la nostra Costituzione con l’avvento della Repubblica Italiana, che ad oggi è una delle più democratiche al mondo.

Questo Sindacato si è posto tra i primi obbiettivi, quello come si evince dallo slogan “PARTECIPARE E COSTRUIRE IN POSTE ITALIANE”, di volere dare un contributo attivo e determinante allo sviluppo e all’indirizzo futuro delle scelte che questa Azienda, dovrà fare alla luce di un nuovo modello sia rappresentativo che partecipativo.

E’ indiscusso che con lo stravolgimento tecnologico e innovativo che sta interessando tutto il sistema lavorativo e produttivo, e una crisi economica che ormai perversa da tanti anni, e che nel nostro Paese non accenna a terminare, creando una situazione di panico generale per quanto concerne il normale iter socio familiare e lavorativo. Tutto questo altro non porta a creare situazioni di completo degrado lavorativo psicologico familiare e sociale, mettendo a dura prova la resistenza psicologica ed economica dei lavoratori e delle loro famiglie.

E’ stonato parlare di lavoratori nel nostro contesto territoriale, dove gli unici fortunati a potersi chiamare tali sono solo coloro che hanno avuto la grande fortuna di potere accedere in qualche modo a qualche occupazione pubblica, per il resto vi è solo uno squallido caporalato di precariato, e tanti pensionati, a cui è affidato l’ingrato compito di doversi sostituire a delle istituzioni inesistenti, anzi esistenti solo per fare i gabellieri senza nulla dare in cambio neanche in termini di servizi, carenza appunto a cui devono sopperire loro con mansioni di Baby sitter e ammortizzatori sociali per il mantenimento delle famiglie e nipoti.

Il ruolo che il sindacato deve avere in questo contesto, deve essere quello di rappresentare e difendere in maniera determinante tutti i lavoratori ed i pensionati non solo nel contesto lavorativo ma anche in quello sociale. Tutti devono sapere che se si dovesse continuare come si sta facendo per questa strada che può portare solo ed esclusivamente in un inesorabile precipizio, e sinceramente ci siamo molto vicini, noi con i lavoratori dovremo, visto che le condizioni di profondo disagio, di crisi istituzionale politico e sociale, che ci attiveremo usando tutte le forme, democratiche esistenti, per portare avanti un processo di cambiamento radicale che cerchi di riportare questo convoglio del Paese Italia, ed in particolar modo la nostra Regione Molise nei binari normali, prima che lo stesso deragli con le conseguenze che ne potrebbero derivare.

Il pensiero e la fiducia viene riposta innanzitutto, a voi lavoratori di Poste Italiane, ed in modo particolare ai voi giovani e giovanissimi ai quali dovrà esser affidato la guida di tutto ciò, insieme sono sicuro che verrà fuori una squadra che darà segnali forti di cambiamento e novità positive per uno sviluppo Aziendale nuovo e competitivo, con un lavoro integrato tra esperienza acquisita bagaglio di coloro più anziani, ed i giovanissimi che con il loro entusiasmo la loro esuberante energia, acquistando quindi una professionalità, tale da contribuire a costruire una Azienda che potrà ancora esprimere in un nuovo contesto sociale tutta la sua imprenditorialità.

Non dimentichiamoci il passato, esso ci dovrà aiutare a non commettere errori già fatti e quindi ad evitare di farne dei nuovi, come ci ricorda una massima famosa “ Un paese senza passato e un Paese senza futuro”.

Il lavoro, questo primo diritto inalienabile ed irrinunciabile per qualsiasi persona, oggi è diventato un miraggio, anzi una chimera per tutti in particolare per i giovani e giovanissimi, che vedono il loro futuro senza alcun sbocco occupazionale, quindi impossibilitati ad effettuare qualsiasi progetto sia personale che familiare, cioè pianificare la propria vita con tanta tranquillità.

Che dire dei meno giovani, in particolare quelli che hanno perso il lavoro, e che hanno anche una certa età, per loro il futuro può dirsi che sia già terminato, anzi per loro non esistono né speranze né certezze che possano trovare un altro lavoro per potere terminare il ciclo lavorativo in serenità, neanche con un miracolo. Anche per questi casi bisogna trovare soluzioni idonee e possibilmente definitive per concertare progetti fattivi alla soluzione delle problematiche occupazionali con la collaborazione di tutte le parti sociali interessate.

Cosa dire del modo in cui vengono quotidianamente trattati i lavoratori in Poste Italiane, lavoratori che hanno contribuito allo sviluppo di una Azienda che tutti davano per spacciata nei decenni scorsi con il cambiamento epocale sia dal punto di vista tecnologico che strategico amministrativo e commerciale, scommessa a cui nessuno credeva, ma grazie alla tenacia alla volontà ed ad un poderoso colpo di reni degli addetti ai lavori, si raccoglievano stratosferici risultati, da sbalordire tutti in primis gli altri competitor che non potevano constatare il valore dei lavoratori Postali con un senso di palesata invidia ma anche tanto rispetto per i risultati ottenuti.

Come ricompensa a tutti questi sacrifici, nei loro confronti si stanno usando metodi poco edificanti, anzi quasi persecutori con intimidazioni e vessazioni quotidiane, pensando che ricorrendo a questi metodi si possa avere una produzione maggiore, usando metodi da negrieri nei loro confronti. Ma forse questi pseudo manager hanno forse dimenticato che questi lavoratori usando altri metodi diversi è molto più umani hanno raggiunto in passato dei risultati che hanno strabiliato tutti, in primis quelle persone che oggi sono quelle che si comportano da aguzzini, è questo la parola giusta con la quale i lavoratori definiscono questi personaggi che oggi vogliono istaurare nuove politiche di vendita e di approccio commerciale a volte anche poco trasparenti, mettendo a repentaglio sia la loro immagine che quella Aziendale.

E’ come dimenticare il non ruolo degli attori politici sia nella situazione nazionale che in quello locale, diciamo che a nostro avviso sono praticamente assenti, anzi sembra che i problemi dei cittadini, dei lavoratori, dei pensionati, praticamente non li sfiorino affatto anzi pare che il loro unico obbiettivo sia quello di cercare di mantenere le propri poltrone, cercando i tutti modi di curare i lori interessi e dei personaggi che gravitano intorno a loro.

Il mercato della globalizzazione, altro non sta facendo che creare delle nuove povertà, delle nuove e strane patologie, che colpiscono gli individui non più nel fisico ma bensì nella loro psiche, con effetti particolari quasi devastanti. Nuovi sistemi di vendita, con metodi concorrenziali non corretti, utilizzando strumenti innovativi, quali quelli telematici, virtuali, e tutto ciò che possa ridurre il costo del lavoro cercando di aumentare addirittura la produzione,

in modo da potere contenere il costo degli articoli prodotti venduti.

Il denaro pubblico, è sperperato in cose che non sono riferite ai cittadini, ai lavoratori ,alle persone anziane, ai senza lavoro, ai disabili e tutte quelle categorie più deboli e vulnerabili, che vivono la loro situazione di disagio con tanta dignità.

Invece si preferisce spendere il denaro pubblico per accogliere un numero esorbitante di clandestini, che altro fanno che favorire il malaffare e la criminalità organizzata che lucra e prospera usando queste persone come merce di scambio, senza un minimo di legalità e di umanità.

Non significa essere razzisti se si vuole trovare delle soluzioni migliori e più idonee per risolvere questa piaga che sta coinvolgendo tutta l’Europa ma in particolare lo Stato Italiano che nonostante il veto degli altri stati Europei, continua ad accogliere quotidianamente profughi e clandestini di ogni paese del mondo e non solo di quelli oggetto di guerre e stragi, con notevole dispendio di risorse interne che potrebbero servire per aiutare gli italiani in difficoltà che quotidianamente soffrono con un dignitoso silenzio, non dimentichiamo inoltre le difficoltà dal punto di vista di sicurezza interna sono tantissime e a volte ingestibili, e che le stesse procurano tensioni, rancori e malumori quotidiani oltre a violenze di ogni genere, e che confondono in maniera perfetta anche l’ingresso di terroristi pronti a qualsiasi atto di violenza sul territorio, contro cittadini inermi, per questo si ritiene opportuno concordare con i paesi d’origine un aiuto fattivo nei loro territori, in modo da creare anche uno sviluppo economico e sociale nei loro paesi d’origine.

I giovani questa risorsa inesauribile per ogni popolo devono essere considerati per la forza che rappresentano in ogni contesto sociale, considerando che il loro apporto nella società deve essere considerato indispensabile per il futuro di ogni popolo, visto che nelle loro speranze viene coltivato lo sviluppo futuro del loro popolo.

Ecco perché la priorità in qualsiasi progetto, i giovani devono essere coinvolti in maniera determinante e completa, utilizzando le loro energie e il loro impeto per la realizzazione di quanto stabilito con anche le altre persone, ed in modo particolare gli anziani, con i quali devono creare un connubio dove mettere insieme le loro energie, le loro aspirazioni, e i desideri, dei giovani unendo l’esperienza, la saggezza, la professionalità degli anziani.

Non possiamo dimenticare l’altro anello debole della filiera sociale, cioè quella dei disabili, con loro bisogna creare un nuovo mondo, che possa tutelarli nel contesto socio lavorativo, facendo si che con degli accorgimenti tecnologici particolari e adatti, possano rappresentare per tutti non un peso, non un costo, ma una forte risorsa, è questo è possibile volendo attivare e creare tutte quelle strutture che possano rendere possibile un eventuale inserimento sia nel modo del lavoro, sia nel mondo sociale, sia nella normale vita quotidiana e anche nello sport, dove loro possano dimostrare a loro in primis ed agli altri di poter essere autonomi in tutto o quasi.

Quest’ Organizzazione Sindacale si propone con ambizione questa sfida, per la realizzazione di quanto relazionato, ma per raggiungere gli obbiettivi prepostosi necessita che tutti siano coinvolti e facciano la loro parte nei vari ruoli, lavorativi, sociale, politici e familiari con grande impegno ed interessi.

Con l’occasione voglio formulare ai presenti un futuro roseo e sereno, ed ai dirigenti sindacali che verranno eletti in questa assise in migliori auguri ed un in bocca al lupo per l’espletamento del loro mandato. VIVA L’ITALIA VIVA I LAVORATORI VIVA IL SINDACATO F.N.C. UGL COMUNICAZIONI CAMPOBASSO ISERNIA E TUTTO IL MOLISE.

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