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martedì, Aprile 30, 2024

Carresi: occhi puntati su Portocannone, il vescovo De Luca invita al dialogo

AttualitàCarresi: occhi puntati su Portocannone, il vescovo De Luca invita al dialogo

Dopo l’annullamento di ben due Carresi, quella di San Martino e quella di Ururi, occhi puntati su Portocannone, ultimo dei tre paesi dove si svolge la secolare corsa dei carri. Il sindaco Giuseppe Caporicci ha fatto sapere di aver ricostituito la Comissione Unica di Vigilanza sulla Carrese dopo le dimissioni dei precedenti componenti. Da alcune settimane a Portocannone sono iniziati i lavori per la sistemazione del percorso in vista della gara del 21 maggio. Il 9 maggio è in programma, invece, la riunione della Commissione di pubblico spettacolo che dovrà fornire le prescrizioni per lo svolgimento in sicurezza della gara e in quell’occasione si saprà anche se la Carrese di Portocannone si potrà fare oppure no. Se i presupposti sono gli stessi di San Martino e Ururi, è difficile che a Portocannone vada diversamente. Il vescovo della diocesi di Termoli Larino Gianfranco De Luca è voluto intervenire nel dibattito per una riflessione ad ampio raggio invitando al dialogo. “ Allargando lo sguardo (e anche il cuore) – ha affermato De Luca – non possono, a questo punto, non sorgere interrogativi su specifici rapporti tra uomo e animale, istituzioni ed eventi culturali locali, manifestazioni pubbliche e sicurezza, ideologia e genuine tradizioni culturali, interrogativi che sollecitano risposte concrete e chiare perché non si smarrisca il fine ultimo di eventi che sono tappe annuali vitali per una comunità”. “Se la norma – ha continuato il vescovo – si limita a reprimere, sopprimere, proibire, in questi casi viene meno alla sua genuina finalità; il legislatore sa molto bene che non può e non deve lasciarsi condizionare da pregiudizi ideologici nei confronti di pubbliche espressioni di popolo, ma deve far sì che questi possano essere riaffermati pur dentro un adeguato quadro normativo”. “L’auspicio è che da parte di tutti – ha concluso il vescovo – ci sia reciproco ascolto e rispetto in un clima di pacata ragionevolezza. Le singole comunità sono invitate non a rinunciare alla loro cultura e alle tradizioni, ma ad elaborare progetti e “sognare prospettive” proprio in vista della conservazione e della continua rivitalizzazione delle loro ricchezze storico culturali, pretendendo che le istituzioni non impediscano le manifestazioni, ma dialoghino con le parti in causa per la buona riuscita delle manifestazioni stesse”.

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