di GIOVANNI DI TOTA
Prima di loro era toccato ai Misteri e alle ‘ndocce di Agnone. Troppo piccoli gli ingegni di Paolo Saverio di Zinno per essere apprezzati dalla finestra del palazzo Apostolico, dalla quale si era affacciato un incuriosito Giovanni Paolo II.
Papa Woityla, invece, aveva più apprezzato la scia di fuoco portata sul sagrato di piazza San Pietro arrivando da via della Conciliazione, dagli ndocciatori agnonesi.
Nel giorno dell’Epifania, per far da cornice all’arrivo dei Re Magi nel presepe e all’Angelus di Papa Francesco, più di mille e trecento figuranti hanno sfilato in costume nella piazza più importante della cristianità. E da Campobasso sono arrivati circa un centinaio di rappresentanti dell’associazione Crociati e Trinitari, guidati dal presidente Giuseppe Santoro, che hanno partecipato all’evento internazionale. Un riconoscimento importantissimo per il corteo rinascimentale di Campobasso, che racconta della pace tra le due confraternite, siglata a febbraio del 1587. Ma anche una vetrina mondiale per la città e il Molise, nel giorno che chiude le rappresentazioni religiose del Natale.
Il pubblico ha risposto con entusiasmo e a san Pietro in numerosi sono arrivati i molisani che risiedono nella capitale, ma anche in tantissimi partiti dal capoluogo.
Un pezzo fondamentale della storia della città, quello della presenza per un lungo periodo nella vita di Campobasso delle Confraternite che avevano un ruolo centrale non solo nelle rappresentazioni religiose ma anche nella vita sociale, economica e culturale dei campobassani. E il corteo storico, con l’eleganza dei costumi, delle armi, delle bandiere, ha riportato in strada ancora una volta quel periodo così denso di significato.
A garantire la sicurezza e lo svolgimento della manifestazione i volontari della Guardie ecologiche con le quale si sono complimentate anche la questura di Roma e la gendarmeria della Santa Sede.
‘Siamo contentissimi del successo che abbiamo ottenuto – ha commentato il presidente dell’associazione Giuseppe Santoro – con l’auspicio che il passaggio in piazza San Pietro ci dia lo slancio per riportare la rappresentazione della Pace anche a Campobasso”.
Una data, quella dello storico incontro delle due congreghe, che l’amministrazione dovrebbe aver scolpita sui proprio palazzi e che invece, da qualche anno, resta tristemente e inspiegabilmente sullo sfondo



