L’hanno chiamato così: “Messaggio per appellarsi al senso civico degli utenti”. Dove gli utenti, in questo caso, sarebbero i “portoghesi” che viaggiano senza biglietto. Ma per i maghi del marketing di Brescia Mobilità gli scrocconi hanno un colore specifico. Anzi: hanno le mani nere. E così, per combattere gli abusivi delle corse urbane, sulle fiancate degli autobus i responsabili del trasporto pubblico hanno pensato di appiccicare appunto una manona nera (i “portoghesi”) in mezzo a degli omini bianchi (i passeggeri regolari). Alla faccia del “senso civico”. Sulla mano è riportato questo invito: “8 su 100 restino a casa!”, con riferimento alla percentuale di furbetti rilevata dai controllori a bordo dei mezzi pubblici (equamente divisa, per giunta, tra italiani e immigrati). È il fiore all’occhiello della nuova “campagna di comunicazione per la prevenzione all’evasione tariffaria” messa in campo da Brescia Mobilità, l’azienda dei trasporti gestita dal Comune. Una provocazione per immagini che in città sta sollevando polemiche, e che da molti è ritenuta “gravissima”, “discriminatoria”, “di cattivo gusto”.
Un fronte comune composto da Cgil, Pd, Sel, Cobas trasporti, Associazione diritti per tutti, ne chiede l’immediato ritiro: o che almeno la campagna venga rivista. “L’idea è della giunta, che sul tema immigrati si è già distinta in passato con iniziative diciamo bizzarre – attacca Damiano Galletti, segretario della Camera del lavoro – Con la mano nera e l’invito a rimanere a casa, questa odiosa iniziativa vuole mettere ancora una volta alla gogna gli stranieri. In un momento oltretutto di crisi diffusa, e che non ha colori”.
Lo spot della “mano nera” è stato presentato mercoledì da Marco Medeghini e Luigi Meleleo, rispettivamente presidenti di Brescia Mobilità e Brescia Trasporti. Per nulla preoccupati del rischio gaffe, i due dirigenti hanno prima snocciolato i dati sui cittadini con il vizio di viaggiare gratis – che in due anni sono quasi raddoppiati (dal 5 per cento del 2010 all’8 per cento del 2012, 20mila le multe elevate l’anno scorso) – poi, anticipata l’introduzione di steward e verificatori sul metrò, hanno lanciato la campagna provocatoria. Che ha un triste precedente.