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martedì, Aprile 30, 2024

Si buttò dal quarto piano del Cardarelli, l’Asrem dovrà pagare un risarcimento milionario

AperturaSi buttò dal quarto piano del Cardarelli, l'Asrem dovrà pagare un risarcimento milionario

di ANNAMARIA DI MATTEO

Una pesantissima tegola sta per abbattersi sull’Asrem, chiamata a risarcire un milione e mezzo di euro ad un uomo di 42 anni precipitato dal quarto piano dell’ospedale Cardarelli di Campobasso dove era stato ricoverato dopo un tentativo di suicidio, riportando danni permanenti. La vicenda, che risale al 2013, finì in tribunale. Ad assistere, dal punto di vista legale la vittima dell’incidente, l’avvocato Vincenzo Iacovino che ha chiesto ed ottenuto dal tribunale di Campobasso l’accertamento della responsabilità della struttura sanitaria. In sostanza l’uomo aveva assunto una massiccia dose di tranquillanti perché da tempo soffriva di depressione. Era stato portato d’urgenza al Cardarelli ma anziché essere ricoverato in Psichiatria, dove avrebbe ricevuto una assistenza adeguata e una attenta sorveglianza, fu lasciato libero di muoversi all’interno della struttura ospedaliera, da solo e senza alcuna assistenza. Ed infatti, proprio perché completamente solo, l’uomo aprì una finestra del quarto piano e si lanciò nel vuoto. Sopravvisse ma riportò lesioni gravissime e una invalidità permanente che lo ha reso totalmente inabile a qualsiasi attività lavorativa, precludendogli anche una normale vita sociale.

La tesi dell’avvocato Iacovino è stata accolta dal tribunale. Il giudice ha infatti sottolineato che qualsiasi struttura sanitaria, nel momento in cui accetta il ricovero di un paziente, stipula un vero e proprio contratto dal quale discendono due obblighi: quello di fornire le cure necessarie e di assicurare la sua protezione, a seconda della patologia. Dunque i medici e il personale sanitario avevano l’obbligo di sorvegliare il paziente.

Per queste ragioni l’avvocato Iacovino ha chiesto ed ottenuto il risarcimento di 1 milione 448mila euro per danno biologico temporaneo, per danno biologico permanente del 90%, danno alla vita di relazione e danno morale, oltre al danno parentale che l’avvocato intende chiedere in favore dei familiari per tutti i disagi che sono conseguiti dalla tragica vicenda.

 

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