306 fari tradizionali di pubblica illuminazione, su circa 1200 complessivi, sono stati sostituiti con le più efficienti lampade al Led. Come gli altri comuni, anche San Martino ha beneficiato dei fondi comunitari per il risparmio energetico, circa 500.000 euro. Dell’assegnazione iniziale, circa 350.000 sono state effettivamente spese per l’esecuzione dei lavori, come da progetto, e circa 36.000 per spese di progettazione. La prima anomalia, fa notare il gruppo di San Martino Libera in un comunicato stampa e nei numerosi manifesti affissi per le strade del paese, è la stima del costo delle lampade: 806 euro ciascuna che sommato – alle altre voci di costo – determina un prezzo di 1.144 euro, a corpo, per ogni punto luce da sostituire. Una somma oggettivamente alta, se paragonata alle spese di altri comuni italiani: il costo per Sora, ad esempio, ammonta a 300/350 euro per ciascuna lampada. Il movimento civico ha quindi svolto verifiche più puntuali: alcuni degli iscritti sono arrivati a fingersi elettricisti per chiedere un preventivo proprio alla ditta produttrice dei fari installati, fari, tra l’altro, diversi da quelli inizialmente previsti che la ditta aggiudicataria, Elettroluce Srl, stava provvedendo a installare in paese. Il preventivo ottenuto parla chiaro: il prezzo unitario di ogni lampada è di 226 euro + iva ciascuna e, di sicuro, sarebbe ulteriormente sceso per ordini importanti. Il confronto con i progetti simili di altri comuni molisani che avevano partecipato con successo allo stesso bando, si sarebbe rivelato ancora più impietoso: Macchiagodena con un costo complessivo per lampada di soli 269 euro è riuscito a sostituire ben 830 punti luce spendendo 223.000 euro circa, mentre il comune di San Martino per sostituirne solo 306, cioè quasi un terzo, ne ha spesi 350mila, circa 120.000 in più. Ma non è tutto. Altre anomalie si riscontrano anche nel lavoro effettivamente svolto dal progettista, per il cui incarico sono state necessarie addirittura tre determine, di cui l’ultima, quella definitiva, adottata un anno dopo il completamento dei lavori. Un incarico costato ben 36.000 euro al progettista D’Alessandro per redigere 7 pagine, “verosimilmente ‘ispirate’ da internet” secondo quanto sostenuto dal movimento civico, dove il computo metrico riporta una sola voce “sostituzione e posa in opera dei nuovi fari e smaltimento dei vecchi”: nessun adeguamento tecnologico, nessuno studio illuminotecnico, il che ha comportato la sostituzione dello stesso tipo di lampade in ogni zona a prescindere dalla larghezza della strada. Il risultato a San Martino è sotto gli occhi di tutti: la sostituzione indiscriminata delle lampade a prescindere dall’ampiezza delle strade, ha determinato l’illuminazione a giorno di una strada molto stretta come via Santa Lucia, mentre i marciapiedi di via Marina rimangono completamente al buio. Insomma, “l’ennesima occasione persa”, scrive San Martino libera: a vantaggio di chi tanta sconvenienza, si chiedono? Una domanda che meriterebbe attenzione e risposte doverose, considerando anche un’altra singolare coincidenza, sempre segnalata dal movimento civico: “dalla visura camerale della Elettroluce, vincitrice dell’appalto tra ben 18 partecipanti, essa risulta essere la ditta di famiglia del fidanzato della prima collaboratrice del vicepresidente della Giunta, nonché consigliere comunale, Vittorino Facciolla”.


