di GIOVANNI DI TOTA
Nessun provvedimento, almeno per ora. L’emergenza idrica provocata da una prolungata ed eccezionale assenza di piogge ha indotto Molise acque a mettere sul chi vive i sindaci di tutta la regione.
Un invito, quello dell’agenzia, alle amministrazioni comunali ad adottare le contromisure che ritengono necessarie o più opportune per fare fronte a uno scenario che potrebbe diventare allarmante.
Il livello delle sorgenti e degli invasi artificiali, in particolare quello del Liscione, hanno fatto rilevare da Molise acque, suggerisce l’uso della prudenza. Il primo ad intervenire, non senza qualche accenno polemico alla gestione di Molise acque è stato il sindaco di Larino. Nella città frentana da qualche giorno i rubinetti vengono tenuti a secco di notte. Dalle 21 alle 7 del mattino. Una scelta, ha precisato Vincenzo Notarangelo, dettata dal livello troppo basso – un metro contro i due per la normalità – che raggiunge il serbatoio comunale. Devo poter garantire le emergenze, ha spiegato Notarangelo, confermando il provvedimento anche per i prossimi giorni.
Meno problematica la situazione a Termoli, dove il sindaco Angelo Sbrocca è in attesa di incontrare i vertici di Molise acque e i tecnici comunali per fare un punto, a metà settimana.
Nessun allarme, invece a Isernia dove, ha precisato il sindaco, le sorgenti proprie di San Martino riescono ancora a garantire l’approvvigionamento alla città e alle contrade. Dobbiamo capire, ha poi aggiunto D’Apollonio, se il protrarsi della siccità potrà creare qualche problema in futuro.
Situazione particolare a Venafro, dove la nuova rete idrica realizzata dall’amministrazione in carica non riesce ancora ad entrare in funzione. Abbiamo ancora qualche cittadino che resta allacciato alla vecchia rete, ha fatto sapere il sindaco, che ha però perdite fino all’81 per cento. Antonio Sorbo ha per questo lanciato un appello ai cittadini di Venafro ad allacciarsi alla nuova rete che così potrebbe entrare in funzione sostituendo quella colabrodo si una sessantina di anni fa.
In Municipio a Campobasso oggi il sindaco ha incontrato i rappresentanti di Molise acque, Tatti e Pillarella, insieme all’assessore ai lavori pubblici e ai tecnici del Comune.
Anche nel capoluogo è stato deciso di non chiudere i rubinetti. Dunque, in città e nelle contrade nessuna interruzione dell’erogazione dell’acqua, ma solo un invito alla cittadinanza ad un uso ponderato e votato al non spreco di una risorsa così importante, nella vita di tutti i giorni. Resta da sottolineare che anche la rete idrica di Campobasso è un vero e proprio colabrodo. Oltre il 60 per cento di acqua, immesso nelle condutture comunali, va disperso e non arriva ai rubinetti.
Intanto, le previsioni meteo danno pioggia anche nei prossimi giorni. E forse anche questo ha consigliato ai sindaci di aspettare che a togliere le castagne dal fuoco ci pensasse Giove pluvio



