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martedì, Ottobre 14, 2025

Presentato il Comitato Molisano Caduti per la Pace nel ricordo di Alessandro Di Lisio

AttualitàPresentato il Comitato Molisano Caduti per la Pace nel ricordo di Alessandro Di Lisio

Sono passati 8 anni da quel 14 luglio del 2009, quando ilCaporal Maggiore Scelto Guastatore Paracadutista Alessandro Di Lisio moriva durante una missione di pace in Afghanistan. Un’esplosione forte, un ordigno fece esplodere il blindato su cui viaggiava, vicino Herat. A Campobasso, la sua città, è stato presentato ilComitato Molisano Caduti per la Pace intitolato proprio ad Alessandro Di Lisio. Lo presiede la mamma, Dora Pinelli. Dodici i soci fondatori, tra cui Luigi Calabrese, Gennaro Ciccaglione, Luigi Pasqualone, Michele Sansone e don Gabriele Teti.

Lo scopo è promuovere la culturadella difesa della pace, attraverso di attività di carattere sociale e civile per rafforzare e formare la coscienza civile e democratica delle nuove generazioni.“Coltivare la memoria dei caduti e organizzare eventi mirati per tenerne vivo il ricordo” ha detto Dora Pinelli. “Le Istituzioni nazionali e locali – ha sottolineato anche in questa occasione la mamma di Alessandro –furono vicine, ma appena i riflettori hanno avuto luce meno intensa, il loro atteggiamento si è fatto più distante”. L’intento del Comitato, vuole richiamare l’attenzione sul tema, colmando la distanza tra i familiari e le autorità istituzionali, costituendo una rete sul territorio.“Mio figlio è il figlio della terra molisana ed è morto da eroe nell’adempimento del proprio dovere, diventando figlio di tutta la Nazione. Il Comitato – ha concluso Dora Pinelli dando forza alle sue parole – per ricordarlo, rivolgerà le attenzioni a favore dell’infanzia e dei bambini senza famiglia accolti in orfanotrofio. Un impegno civile per ricordare chi, come Alessandro, è morto in difesa dei diritti umanitari”.

Ricordando Alessandro Di Lisio, la professoressa del Liceo Scientifico Romita, Adele Fraracci, ha rimarcato come ognuno di noi contribuisce a scrivere la storia. “Alessandro – ha spiegato –  ha avuto un appuntamento con la storia internazionale, dopo essersi preparato a un percorso di successo nell’Esercito del popolo, così come costituzionalmente riconosciuto”. Nella sua analisi, l’insegnante ha puntualizzato che dal 1991 , con la fine della Guerra Fredda  è cambiato lo scenario politico, economico e sociale. È mutato in quegli anni anche il concetto di guerra. Dal conflitto in Kosovo si è iniziato a parlare di guerra umanitaria, in difesa dei diritti umani. “E Alessandro  – ha concluso Adele Fraracci – ha avuto un ruolo importante in una missione umanitaria, di pace”

 

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