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martedì, Aprile 30, 2024

Sanità pubblica allo sfascio, il sindacato Fials: ospedali smantellati, disagi per pazienti ed infermieri

AperturaSanità pubblica allo sfascio, il sindacato Fials: ospedali smantellati, disagi per pazienti ed infermieri

di ANNA MARIA DI MATTEO

La riorganizzazione del sistema sanitario molisano resta sempre sotto i riflettori, provocando polemiche e malumori tra gli addetti del settore.
Il segretario regionale della Fials, Carmine Vasile si è rivolto al direttore generale dell’Asrem per porre l’accento sulla situazione che si sta creando all’interno degli ospedali, per quanto riguarda gli infermieri. Secondo il sindacato, si sta imprimendo un’accelerazione della riorganizzazione che non trova giustificazioni valide. «La decisione di riconvertire gli ospedali di Larino e Venafro ha avuto come conseguenza le delibere di mobilità del personale – ha sottolineato Vasile – riassegnato solo in parte, mentre i nuovi servizi stentano a funzionare».
A giudizio della Fials la chiusura del reparto di Neurochirurgia del Cardarelli avrebbe dovuto prevedere , in alternativa, l’attivazione di quello di Neurologia , con la stipula di protocolli di intesa per la cura delle patologie. Ma neanche questo passaggio è stato attivato, è la denuncia del sindacato. Che si aspettava una riorganizzazione delle attività sanitarie più armonica. Ed in questa situazione di caos e di incertezza, aumentano i disagi tra i cittadini ma anche nel personale infermieristico, costretto a turni di lavoro massacranti, senza la possibilità di usufruire di ferie e di riposi settimanali.
«Il personale a tempo determinato non intravede in tempi brevi l’attesa stabilizzazione – ha aggiunto Vasile ed al tempo stesso si allungano i tempi per attivare le procedure della mobilità interregionale ed quelle per i concorsi pubblici».
Insomma, una situazione al limite del collasso nella quale si trovano non solo i reparti rimasti ancora aperti ma anche nei pronto soccorso, letteralmente intasati.
Le conseguenze vanno a scaricarsi, inevitabilmente, sui pazienti, che pagano lo scotto di una riorganizzazione che, a giudizio dei sindacati, ha perso di vista il punto centrale: la cura e l’assistenza dei cittadini.

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