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martedì, Ottobre 7, 2025

I precari della Protezione civile tornano all’attacco e si rivolgono al ministro Madia

AperturaI precari della Protezione civile tornano all'attacco e si rivolgono al ministro Madia

di ANNA MARIA DI MATTEO

Non sanno più a chi rivolgersi, a quale santo votarsi: i precari della Protezione civile del Molise, che erano stati assunti, con contratto a tempo determinato, per la ricostruzione post terremoto. Da un anno hanno terminato le loro attività ed ora chiedono che venga annullata la determina dirigenziale con la quale l’agenzia seleziona nuovo personale.
Così, dopo essersi rivolti invano ai vertici della Regione, oltre che a quelli della stessa Agenzia, i precari hanno scritto direttamente al ministro della Pubblica amministrazione, Madia, e perfino al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché si accendano i riflettori sulla loro situazione.
I lavoratori, erano stati assunti dalla struttura commissariale per fronteggiare l’emergenza che si era venuta a creare con il sisma del 2002. La loro attività è andata avanti, tra varie proroghe dello stato di emergenza, quasi ininterrottamente fino al 30 aprile 2012, quando le attività sono state interrotte.
Ed in quel periodo la Regione istituì l’Agenzia regionale di Protezione civile e, attraverso un concorso pubblico, furono reperite 218 persone tra ingegneri, architetti, geometri ed avvocati che avrebbero dovuto lavorare per 36 mesi. I rapporti di lavoro si sono chiusi il 29 febbraio 2016. Ma a settembre la stessa Agenzia ha bandito un nuovo concorso per il reclutamento di nuovo personale per lo svolgimento delle stesse attività svolte dai lavoratori ai quali non sono stati rinnovati i contratti.
“Il personale con esperienza decennale, selezionato con regolare concorso è stato mandato a casa – si legge nella lettera inviata al ministro – azzerando un patrimonio di competenze professionali per ripartire daccapo con un nuovo concorso per nuovi lavoratori, con evidente dispendio di denaro pubblico e l’elusione dell’attuale normativa che prevede, in presenza di specifici requisiti, l’avvio alla stabilizzazione . Dobbiamo abituarci all’idea che in Molise si viva fuori dalle regole? Noi viviamo in uno stato di diritto ed è anche compito del Governo centrale vigilare affinché queste distorsioni non si verifichino”, è l’accorato appello dei precari che chiedono di poter incontrare il ministro per illustrare la situazione in cui si trovano.

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