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lunedì, Ottobre 6, 2025

Gam, sindacati e lavoratori chiedono alla Regione politiche attive congrue

AttualitàGam, sindacati e lavoratori chiedono alla Regione politiche attive congrue

gam-arena-2-e1412084286200Ancora un incontro, ieri, al Ministero dello Sviluppo economico, per la vicenda Gam. Lavoratori e sindacalisti arrivati in pullman a Roma. Al tavolo Frattura e Veneziale per la Regione, Amadori, Cgil, Cisl e Uil, esponenti ministeriali. Si sono seduti di nuovo, per arrivare a un accordo che però ancora non vede firme in calce. Ci saranno altri vertici, dopo l’assemblea in azienda.

Amadori resta fermo sulle sue posizioni. Ristrutturazione incubatoio in una decina di mesi, una sessantina di lavoratori a rotazione con contratto avventizio, solo qualcuno a tempo indeterminato. Macello da ristrutturare entro tre anni. Sui contratti, anche qui, tutto da vedere, ma l’idea è avventiziato. Un’apertura c’è stata, piccola, proprio sulla percentuale di assunzione a tempo indeterminato. Si è parlato di 10%. Condizioni, comunque,  che per Agricola Vicentina sono le uniche possibili se si vuole chiudere l’8 marzo con la formale acquisizione del primo lotto Gam. I lavoratori chiedevano il contratto a tempo indeterminato. La cassa integrazione scade a novembre. Ci sarebbe poi un altro anno e la mobilità mentre si fa ripartire la filiera. C’è da valutare ogni cosa con attenzione. Una partita, che però deve essere giocata, adesso, anche e soprattutto con la Regione, la quale deve mettere in campo misure di accompagnamento certe e congrue. Frattura e Veneziale, a fine vertice al ministero sono scesi a incontrare i dipendenti in attesa. In un comunicato il governatore ha parlato di confronto costruttivo che va avanti, di avanzamento importante e “con i sindacati – ha detto – abbiamo ribadito impegni già individuati per le politiche attive, evidenziando la necessità di una seria assunzione di responsabilità e obblighi reciproci”. Quanto messo sul piatto proprio dalla Regione, per ciascuno dei 280 interessati,  dicono però sindacati e lavoratori, non convince. 10 mila euro come incentivo all’assunzione, per chi verrà preso da altri; 20-25mila euro per accompagnamento all’esodo; 15-20 mila euro come incentivo per automipiego. Cifre che i diretti interessati e i sindacati definiscono poche, non congrue, appunto. Sono stati investiti della questione anche i parlamentari molisani. Serve trovare politiche attive realmente soddisfacenti da portare all’attenzione dei lavoratori in assemblea. E i tempi stringono. Se Frattura richiama i sindacati alla responsabilità, questi ribattono che la politica, a tutti i livelli, ha il dovere di creare condizioni per stabilità occupazionale e tutela dei lavoratori

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