Un settore in profonda crisi strutturale quello editoriale molisano. In ballo ci sono decine di posti di lavoro, il futuro di famiglie. Sono a rischio quei concetti democratici di pluralismo dell’informazione, di formazione dell’opinione pubblica, di semplice racconto dei fatti, di voce anche critica e di controllo dell’operato delle istituzioni, della politica.
Un grido d’allarme lanciato, nei giorni scorsi, forte e chiaro, da Assostampa, il sindacato dei giornalisti, con il presidente Giuseppe Di Pietro a cui si è aggiunto, poi, quello del presidente dell’ordine dei giornalisti. Assostampa ha chiesto al nuovo prefetto di Campobasso, Maria Guia Federico, un incontro con sindacati, editori e Regione. E lei si è detta disponibile.
Come ha spiegato Giuseppe Di Pietro, si chiede una modifica vera ed efficace della legge regionale a sostegno dell’editoria, la quale, così come è, pone paletti che escludono e non dà il respiro tanto auspicato a un comparto che boccheggia; altri punti richiesti, l’impiego dei fondi per la comunicazione e l’attivazione di messaggi istituzionali. Fondi comunitari, consistenti, previsti nelle apposite misure, ma che sono inutilizzati.
Intanto i giornalisti del dipartimento Emittenza locale della federazione nazionale della stampa si sono riuniti e si sono detti preoccupati per il ritardo con cui il governo sta procedendo a emanare i decreti attuativi della legge di riforma dell’editoria.
Una situazione, è stato evidenziato, che aggrava le incertezze e difficoltà di quasi tutte le aziende del settore già provate dalla lunga crisi e impossibilitate ad assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali.
L’auspicio dei giornalisti è che i decreti attuativi fissino criteri per premiare aziende che creano occupazione reale, assicurando un’informazione di qualità.
La richiesta immediata al Ministero dello Sviluppo economico è di sbloccare il pagamento dei contributi per il 2015, poichè il mancato riconoscimento sta creando problemi di liquidità, con seri rischi per l’occupazione di tante aziende.