Gli stabilimenti di Sadam e Coprobi al Nord riaprono con l’appoggio delle regioni per rilanciare la filiera bieticolo saccarifera, pronti ad affrontare la liberalizzazione delle quote, lo Zuccherificio del Molise, invece, sta per essere smantellato e i lavoratori da poco più di un mese sono stati licenziati. «Ci hanno detto che non ci avrebbero lasciati soli e che ci avrebbero tutelati, oggi invece ci sentiamo più che mai abbandonati» così gli ex operai dello Zuccherificio, quasi tutti intorno ai 50 anni, chi più chi meno, davanti alla fabbrica hanno, ancora una volta, rimarcato la loro disperazione. «Sono stati nostri datori di lavoro e padroni del nostro destino, ci hanno fatto tante promesse che però finora non state mantenute» hanno detto riferendosi alla Regione, ricordando il percorso avviato tre anni fa in accordo con le maestranze, che però alla fine ha portato al licenziamento di tutti. Ecco perchè ora chiedono una presa di coscienza da parte del consiglio e della giunta regionale. Domani saranno a palazzo Moffa per partecipare alla seduta del consiglio. All’ordine del giorno c’è proprio la discussione sul rilancio della filiera saccarifera in Molise, la mozione che era stata presentata da Michele Iorio
“Possibile che in tutti questi anni la Regione non è stata in grado di trovare un imprenditore interessato al sito?” Si sono chiesti gli operai. Mercoledì si apriranno le buste della prima asta fatta esclusivamente per i beni mobili. Secondo indiscrezioni questa volta sarebbero arrivate diverse buste. Tutti sono consapevoli che smantellare gli impianti segnerà la fine di qualsiasi ipotesi di riavviare la produzione in contrada Perazzeto.