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giovedì, Ottobre 2, 2025

PD, oggi al Nazareno la resa dei conti. A rischio la segreteria del Molise: chiesta la testa della Fanelli

AttualitàPD, oggi al Nazareno la resa dei conti. A rischio la segreteria del Molise: chiesta la testa della Fanelli

di GIOVANNI DI TOTA

La notte dei lunghi coltelli è in programma oggi pomeriggio al Nazzareno a Roma. E’ dalla direzione nazionale che dipende il destino più immediato dell’Italia e in ventesimi del Molise. Renzi proverà a mettere ai voti se tornare alle urne a febbraio, estendendo l’Italicum anche al Senato.

A innalzare le barricate sarà l’area Dem, che fa riferimento a Speranza, Bersani e D’Alema. Solo dopo l’esito della direzione si capirà meglio quali saranno gli effetti nella periferia.

Intanto le prime scaramucce sono già cominciate a poche ore di distanza dal risultato elettorale di domenica notte. Il commento più duro è arrivato dal deputato Danilo Leva, destinataria della richiesta di fare un passo indietro dopo quello che lo stesso Leva ha definito schianto fragoroso è stata la segretaria Micaela Fanelli.

Argomenti utilizzati dal parlamentare l’idea, fallita, che la politica non può essere ridotta solo a gestione del potere, che l’arroganza non viene premiata e che occorre ricostruire un senso di appartenenza.

Replica del segretario Fanelli affidata all’auspicio che Renzi può adesso contare su un patrimonio di 13milioni di voti dai quali ripartire per cambiare l’Italia. Oggi, Leva ha di nuovo tentato di riportarla sulla terra: “Nascondere la polvere sotto il tappeto – ha dichiarato il deputato – non serve a eliminare tutti gli acari dai quale la Fanelli è ormai circondata”.

La battaglia vera, è chiaro, si gioca in via del Nazzareno, ma la dispersione dei voti del centro sinistra, più che degli altri partiti, è evidente soprattutto nelle regioni guidate da questo schieramento. E dai rilievi dei flussi elettorali del referendum, elaborati dall’Istituto Cattaneo, l’emorragia del Molise è tra le maggiori rilevate. La percentuale degli elettori di centro sinistra che hanno votato per il No è tra le più alte d’Italia.

Nel caos calmo che si respira in queste ore, spicca ancora più evidente il distacco dalla realtà di personaggi fuffa che hanno costruito la propria fortuna politica ed elettorale su uno dei periodi più confusi della storia repubblicana. E, stavolta, a differenza di quanto accade di solito, il Molise trattandosi di un aspetto tutt’altro che positivo, non costituisce un’  eccezione.

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