Prende corpo la proposta del sindaco di Isernia, d’Apollonio, di tagliare i costi della politica. Con una delibera di Giunta, d’Apollonio ha messo nero su bianco una direttiva rivolta all’Ufficio organi istituzionali di Palazzo San Francesco, affinché la misura delle indennità di funzione sia determinata in modo tale che la spesa complessiva sia contenuta nel limite già consolidato nella consiliatura precedente. La vecchia Giunta Brasiello era costituita da cinque assessori: quella attuale, da sette. La spesa totale rimarrà uguale e sarà divisa così: circa 2.200 euro lordi al mese per il primo cittadino, il 55 per cento di tale somma (pari a circa 1.200 euro) al vicesindaco e 1.024 euro lordi mensili (corrispondente al 45 per cento dell’indennità del sindaco) agli assessori e al presidente del Consiglio. La delibera, adottata all’unanimità, nasce dalla “ferma intenzione di tutti i componenti della Giunta di contribuire in prima persona al contenimento della spesa pubblica e, pertanto, di tagliare le spese relative alle indennità, senza superare nella corrente consiliatura la spesa già consolidata in quella precedente”. Intanto continua polemica e si profila la prima spaccatura nella maggioranza a Palazzo San Francesco per l’accoglienza agli immigrati. Francesca Bruno consigliera di CasaPound, eletta nelle file di Fratelli d’Italia, che sostiene d’Apollonio, ha esternato il proprio disappunto dopo la riunione di maggioranza nella quale è emersa la volontà, di parte della Giunta, di aderire al progetto Sprar. Per Francesca Bruno, qualche assessore starebbe pensando di aderire a un progetto che porterebbe in città altre decine di immigrati. Questo mentre le scrivanie dell’ufficio degli assistenti sociali sono piene di richieste di alloggi popolari e sostegno alimentare ed economico. Ho già dato il mio parere contrario – afferma l’esponente di CasaPound in maniera inequivocabile – Se l’amministrazione aderirà allo Sprar, lo farà senza il nostro sostegno. La consigliera di maggioranza, sul tema migranti, non fa sconti, esternando il malessere di quella parte di isernini che si mostra sempre più preoccupata per il continuo aumento dei migranti ospitati in città. Una spaccatura evidente dall’esecutivo – o parte di esso – che invece avrebbe in mente di sposare il modello Sprar, finalizzato a vedere i Comuni ancor più coinvolti nell’accoglienza dei minori e dei richiedenti protezione internazionale.