Sulle truffe agli anziani la guardia resta alta su tutto il territorio regionale. Le forze dell’ordine hanno messo in campo anche delle campagne di sensibilizzazione con incontri, i carabinieri hanno realizzato degli spot per mettere in guardia contro i raggiri perchè è un fenomeno purtroppo diffuso, in cui le vittime sono soprattutto anziani.
Di recente il caso di un truffatore che è stato scoperto e denunciato dai carabinieri della stazione di Sant’Angelo Limosano in collaborazione con quelli del nucleo operativo di Bojano. Si tratta di un quarantenne napoletano residente in Emilia Romagna che è solito raggirare le persone più indifese. Ha colpito ancora a Limosano, ma gli uomini dell’Arma lo hanno scoperto. Ha telefonato a casa di una signora anziana spacciandosi per un carabiniere, addirittura qualificandosi come un maresciallo e dicendole che la figlia era rimasta coinvolta in un incidente, che era in carcere ma che poteva evitarle guai con cauzione e spese legali se lei, la mamma, avesse pagato. Lui sarebbe andato direttamente a casa dall’aziana a prendere i soldi. La donna si è fidata di quella voce che ha reputato autorevole, ha creduto che fosse un rappresentante dell’Arma. Ha messo insieme circa 1600 euro, il truffatore ne aveva chiesti di più, e ha aggiunto due collane d’oro. il finto carabiniere è andato dall’anziana, che gli ha aperto la porta. Lui si è messo in tasca tutto, rassicurandola, ma non ha fatto i conti con il vicinato della donna, alcuni parenti. Si sono insospettiti e con il cellulare l’hanno fotografato e hanno preso il numero di targa della macchina. Subito sono stati avvertiti i carabinieri, quelli veri, della stazione di Sant’Angelo Limosano. Indagini immediate, veloci e puntuali hanno permesso ai militari, grazie alle foto segnaletiche del truffatore, con precedenti specifici, e alla targa di risalire alla sua identità, e denunciarlo a piede libero.
L’appello dei carabinieri è di non fidarsi di chi telefona per chiedere soldi e quando si hanno sospetti avvertire sempre le forze dell’ordine anche facendo come hanno fatto i parenti della donna vittima della truffa a Limosano.