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sabato, Dicembre 27, 2025

Sanità, i commissari fanno alcune precisazioni in merito alle ultime polemiche

AttualitàSanità, i commissari fanno alcune precisazioni in merito alle ultime polemiche

Riceviamo e pubblichiamo la nota dei commissario alla Sanità, Bonamico e Di Giacomo

“L’aggressione mediatica rivolta al D.G. dell’Asrem Giovanni Di Santo, al quale esprimiamo la nostra vicinanza umana, “reo” di aver detto cose note a tutti da anni ma che nessuno vuole ammettere, dimostra ancora una volta come la Sanità sia diventata ormai terreno di scontro soprattutto politico.
Basta leggere le cronache quotidiane per capire come ciò succeda in tutte le regioni, ma in Molise sono amplificate a dismisura per la presenza di commissari governativi che, è doveroso ricordarlo, sono stati nominati per cercare di mettere un freno al disavanzo sanitario che altri hanno prodotto.
È vero, Isernia non è una città “morta” come incautamente è stato detto.
Ma è altrettanto vero che un giovane medico, magari insieme alla sua famiglia, dopo aver trascorso un terzo della propria esistenza a studiare per laurearsi e specializzarsi, di fronte ad una possibile scelta di lavoro tra Roma, Bologna e Isernia, per motivi che si possono facilmente dedurre scorrendo la graduatoria dei capoluoghi di provincia sulla base della qualità della vita (Isernia nel 2025 occupa l’89° posto su 107 posizioni) è molto probabile che non scelga Isernia.
E questo è quello che succede in Molise quando si espletano procedure concorsuali per Ospedali situati in aree che ben poco offrono ai giovani per garantire loro una vita sociale e di relazione dignitose: infatti vanno sistematicamente deserte.
E chi si inalbera e si indigna per questa situazione bene farebbe a porsi qualche domanda e, se possibile, a darsi anche qualche risposta.
Detto questo, è anche il caso di rispolverare un po’ di numeri, perché la programmazione in Sanità si fa con i numeri, le chiacchiere non servono.
Si continua a sostenere che l’attuale organizzazione ospedaliera non vada toccata, nonostante la popolazione del Molise sia scesa sotto i 285.000 abitanti, con un indice di natalità tra i più bassi e un indice di invecchiamento tra i più alti in Italia. E nonostante una scarsa produttività ospedaliera, con una resa inferiore al 50% dei costi e una spesa per la mobilità passiva verso altre regioni (per prestazioni di bassa-media intensità) che sfiora i cento milioni di euro all’anno.
E non è tutto.
Chiedere che reparti sottosoglia per numero e, di conseguenza, per qualità delle prestazioni erogate – secondo i requisiti del DM 70/2015 – continuino ad esistere solo per questioni di campanilismo, significa porsi al di fuori della legge.
Autorizzare un reparto che non rispetta le soglie minime di funzionamento, mettendo in pericolo la salute e la stessa vita delle persone che vengono ricoverate, è illegale e illegittimo, e c’è sempre qualcuno che ne dovrà rispondere in caso di imprevisti o di possibili errori medici.
Non garantire prestazioni di livello adeguato ai pazienti, soltanto per difendere l’ospedale sotto casa, è immorale oltre che ingiusto.
Non è un problema di spesa, ma una questione di funzionalità, di legalità e di etica.
Tenere aperto un punto nascita dove nascono meno della metà del numero di bambini previsti da una legge nazionale, significa mettere a repentaglio la vita della partoriente e del neonato.
Tenere aperto un laboratorio di emodinamica dove si praticano meno della metà di procedure di angioplastica previste per legge, con copertura dei turni limitata al mattino e con l’assenza di emodinamisti il sabato e la domenica, non è soltanto un pericolo per gli infartuati o una circostanza che impedisce la sua partecipazione alla rete di emergenza tempo-dipendente: è un comportamento fuori legge.
Un’ultima riflessione.
Continuare a ripetere in ogni intervento pubblico, in ogni comunicato, ad ogni occasione, che in Molise “la Sanità è allo sfascio”, oltre a non essere vero non rende merito a quanti ci lavorano con passione e dedizione, né tantomeno aiuta in quella che al momento sembra essere una priorità assoluta: reperire personale medico.
Nel 2024, peraltro, e per la prima volta nella sua storia, il Molise è stato dichiarato “adempiente” nell’erogazione dei LEA in tutte e tre le Aree di competenza: Ospedaliera, Territoriale e di Prevenzione.
Questo significa che la nostra regione, come poche altre in tutto il meridione, riesce a prestare cure adeguate ai propri pazienti rispettando i LEA nell’intera assistenza sanitaria.
Il nostro auspicio è che finalmente su un argomento così importante per la popolazione, quale la Sanità, si tengano comportamenti seri e si assumano atteggiamenti responsabili e non demagogici, perché in ballo c’è la vita dei malati”.

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