Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Associazione ex Consiglieri regionali sull’anniversario della nascita della Regione
“Al ciclo delle feste religiose, che tanta solennità e gioia danno alle giornate di questo mese, i molisani hanno il diritto-dovere di aggiungere – e tenere particolare evidenza – un’altra data: il 27 dicembre, solennità civile, da celebrare per far memoria della ricorrenza del riconoscimento del “MOLISE. REGIONE A SE’ STANTE”. Era il 27 dicembre 1963, quando il Parlamento, con il distacco dall’Abruzzo, votò, a molto larga maggioranza, il riconoscimento dell’autonomia molisana. Sentii campane che lo annunciarono alle realtà comunitarie molisane. Così la pari dignità e responsabilità territoriale veniva estesa al nostro Molise. Da quel 23 dicembre inizia il percorso, che porterà alla maturazione della coerente legislazione per la elezione dei Consigli Regionali (1968), seguita (il 16 maggio 1970) dalla disciplina dell’assetto finanziario e, quindi, il trasferimento delle funzioni amministrative dallo Stato e il successivo ordinamento codificato con legge 25 maggio 1970 n. 352. Seguirono intensi mesi di lavori e assidue concertazioni, per predisporre ed elaborare il passaggio politico nonchè l’avvio dell’ordinamento con le elezioni regionali (a statuto ordinario) del 7 e 8 giugno 1970. Oggi: a sessantadue anni dal1963 (riconoscimento) e a cinquantacinque dalle prime elezioni del 1970, che hanno dato al Molise la Prima Assemblea Legislativa, come le altre Regioni d’Italia, la nostra ha potuto assidersi al tavolo decisionale della politica italiana, con pari diritti e dignità. Lo sviluppo, la crescita e gli altri benefici, conseguenti a quella decisione del Parlamento Italiano e del Primo Consiglio Regionale, che aveva iniziato ad elaborare il Primo Piano di Sviluppo, sono evidenti nei territori e noti alle generazioni che si sono susseguite, tanto che esse posso testimoniare e raccomandare alla politica di avere la massima attenzione ad approfondire la coscienza e valutare il percorso compiuto, per attualizzare con fervida concertazione i nuovi e diversi obiettivi, idonei per i tempi e le circostanza presenti. E’ ormai di diffusa e reclamata necessità condividere una visione unitaria della politica territoriale, ricca di potenzialità ignorate o poco sviluppate (come la BIODIVERSITA’). Le ferite inferte dalle crisi, ai processi di crescita di sviluppo del nostro territorio e quelle pericolosamente presenti, richiedono un atto di coraggio, che solo un impegno unitario e determinato può portare al successo. Abbiamo impellente bisogno di consolidare la nostra autonomia e – a tal fine – abbiamo la necessità di elaborare e mettere in opera un Nuovo Piano di Sviluppo Regionale, da dotare di adeguate risorse economiche, acquisibili con acuta ingegneria finanziaria. La conclusione dell’anno solare apre il cuore alla speranza di migliore futuro, ma esso potrà essere possibile sono impegnando, da subito, l’Assemblea Legislativa e tutte le forze di partito presenti, in uno sforzo comune, che ridia alla politica l’entusiasmo della condivisione. Lo strumento del PRS: con la ricognizione delle risorse presenti sul territorio (specificamente considerato nella sua consistenza municipale) e con le sinergie che tali risorse possono produrre, per raggiungere la “massa critica”, si possono mettere in campo punti di forza considerevoli, per fare sistema e irrobustire la nostra economia, che al momento genera poco lavoro ed esile sviluppo. Quanto è oggi diffuso e quasi disperso sul territorio – come la citata biodiversità -, può essere raccolto e potenziato, per dotarlo della forza necessaria, di cui necessita, per innescare processi di sviluppo endogeno. All’Assemblea Legislativa con gli auguri per il nuovo anno, in rappresentanza degli ex CONSIGLIERI REGIONALI DEL MOLISE indirizzo un vivo appello, affinché cerchi vie nuove e autentiche di sviluppo endogeno di territori di pregevole e riconosciute ricchezze (da preservare e valorizzare), che altre regioni hanno irrecuperabilmente perduto”.



