Quando gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Termoli li hanno fermati, all’ingresso della città adriatica, in macchina avevano circa due chili di marijuana, nascosti e pronti per essere spacciati. A finire nella rete della Polizia due termolesi, uno di 60 anni e uno di 45, già noti alle forze dell’ordine, come assuntori di droga e con precedenti. In casa del più giovane avevano allestito, è emerso dagli approfondimenti, una vera e propria centrale dello spaccio, dove confezionavano le dosi per poi rivenderle a bordo dell’auto dell’altro. Nell’appartamento, gli agenti hanno trovato il materiale per preparare la droga, decine di prototipi di documenti di riconoscimento, un’arma bianca e una pistola ad aria compressa senza tappo rosso, timbri vari intestati ad un ufficio comunale del basso Molise e ad uno studio medico di Termoli non più in attività e due lampeggianti simili a quelli usati dalla Polizia. Le indagini proseguono serrate per valutare e ricostruire in che modo tutto questo materiale sarebbe stato utilizzato per altri reati. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Larino. In un primo momento il PM di turno aveva disposto la reclusione in carcere per uno dei due indagati, mentre per l’altro i domiciliari. In seguito il GIP del Tribunale frentano ha convalidato gli arresti e disposto per l’uomo di 45enne l’obbligo di dimora con divieto di uscire di notte e per il 60enne il divieto di dimora a Campomarino e Termoli.
“L’operazione della Squadra Mobile e del Commissariato di Termoli – hanno fatto sapere dalla Questura di Campobasso – testimonia il costante impegno da parte della Polizia in tutta la provincia e in particolare nell’area di Termoli e degli altri comuni della costa per contrastare lo spaccio di droga, che negli ultimi mesi ha portato a numerosi arresti e sequestri”.
Termoli, fermati con due chili di marijuana e timbri di studio medico non attivo
