“Davanti a una emergenza che sta mettendo da anni a durissima prova la sopravvivenza della aziende agricole, oltre che a serio rischio l’incolumità dei cittadini nei centri abitati e degli automobilisti lungo le arterie viarie della regione, riteniamo quanto mai opportuna la ferma presa di posizione dell’Esecutivo regionale, con in testa il governatore, Francesco Roberti, e l’assessore all’Agricoltura, Salvatore Micone, contro la querelle sollevata dalla recente approvazione della Delibera di giunta che introduce ulteriori misure per la gestione e il contenimento della fauna selvatica”.
Ad affermarlo è il presidente regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa, che sottolinea come appaia “incomprensibile” il nascere di una polemica sulle recenti norme emanate dalla Regione per il contenimento del numero dei cinghiali su territorio.
Peraltro, il Decreto Interministeriale (redatto congiuntamente dai Dicasteri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dell’Agricoltura e Sovranità alimentare e delle Foreste) del 13 giugno 2023 dispone che “Le regioni attuano il Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica secondo le modalità stabilite dalla legge n. 157 del 1992”, diventando di fatto il suo recepimento un obbligo di legge.
“A tanto si è giunti – ricorda il direttore regionale dell’Organizzazione, Aniello Ascolese – dopo innumerevoli richieste di intervento di Coldiretti alla politica regionale, culminate nella manifestazione del 9 luglio 2024 quando centinaia di agricoltori e allevatori, riunitisi davanti al Consiglio regionale, chiesero a gran voce alla Regione Molise di dotarsi di un Piano ‘straordinario’ per contrastare la proliferazione incontrollata di cinghiali e di altri selvatici che hanno ormai ‘invaso’ il territorio, ostacolando oltremodo l’attività agricola e costringendo alla chiusura decine e decine di aziende”.
Per far fronte a questo stato di cose, Coldiretti ha chiesto ed ottenuto dal Governo regionale, grazie alla sensibilità in primis del Presidente Roberti e dell’assessore Micone, l’applicazione dell’art. 19-ter della L. 157/92, che interviene definendo obiettivi e azioni, nonché figure ed ambiti di intervento molto più ampi, distinguendosi, fra l’altro, completamente dall’attività di carattere venatorio; un provvedimento che va a completare un quadro normativo indispensabile alla riduzione del numero di questi selvatici sul territorio divenuto ormai insostenibile per le attività agricole come anche per il mantenimento un indispensabile equilibrio che salvaguardi i boschi e la flora, proteggendo le aree agricole, la biodiversità e le attività produttive presenti sul territorio.



