Un equilibrio nuovo, mentre a Termoli restano solo le domande.
L’intervento di Antonio Filosa all’ultimo evento di confronto del mondo industriale e dell’automotive segna una svolta: il numero uno di Stellantis ha ammesso che «alcune ipotesi sull’elettrico erano sbagliate» e che la transizione non può più essere raccontata come una corsa lineare. Parole forti, che rimettono di fatto in discussione anche scelte passate – compresa quella che indicò Termoli come sede della futura fabbrica di batterie.
Filosa ha illustrato una strategia più prudente e più centrata sugli ibridi, rivendicando investimenti già avviati in Italia. Ma sul futuro dello stabilimento molisano non è arrivata alcuna certezza: nessun aggiornamento sui tempi, nessuna conferma sugli indirizzi produttivi, nessuna visione chiara su cosa accadrà dopo il ridimensionamento del progetto legato alle batterie.
Intanto i sindacati continuano a chiedere un incontro con Filosa, necessario per capire prospettive e occupazione. Una richiesta che, finora, non ha avuto risposta.
Così, mentre Stellantis ricalibra il proprio percorso tra realismo industriale e nuovi equilibri tecnologici, Termoli resta sospesa. E in quell’attesa si misura la distanza tra il pragmatismo annunciato e le certezze che ancora mancano ai lavoratori.
