La capogruppo Pd in Consiglio regionale Micaela Fanelli torna sulla questione dell’acqua alla Puglia e sul progetto denominato Tubone.
Di seguito il testo integrale della nota inviata alla stampa.
Il tubone porta l’acqua da Liscione a Finocchito, senza nessun intervento per irrigare in Molise.
Tubone, c’è poco da stare allegri. Sabusco è euforico e non se ne comprendono i motivi, perché:
1) E’ un’opera di là da venire: esiste un preliminare, nessun altro progetto. Le informazioni e le carte in mio possesso dicono questo, ma stiamo chiedendo un’audizione formale dei soggetti competenti per capire se è così. E il finanziamento è indistinto (cioè non è indicato per cosa) e dato all’autorità nazionale commissariale che proprio ieri sera è stata cambiata. Era il dr. Dell’Acqua, andato a capo di Arera. Andrà nominato il nuovo. Si occuperà di emergenza idrica in tutta Italia. Attualmente quindi non esiste un progetto e un finanziamento identificato puntualmente e non esiste il soggetto che lo deve porre in essere.
2) E’ un’opera che porta vantaggi solo alla Puglia. Infatti i 41 milioni sono tutti diretti lì e la seconda parte, cioè l’irrigazione delle piane molisane, è di là da venire.
Se Sabusco fosse l’assessore della Puglia, potrei capire il suo giubilo. Da consigliere delegato del Molise, no. Perché? Perché la paventata acqua agli agricoltori del Molise a questi non arriverà. Per tre motivi: a) la priorità che la legge dà agli usi civili, cioè all’acqua nelle case di Foggia. Si elimina la possibilità che la stessa vada prima ai campi degli agricoltori del basso Molise quando la risorsa sarà scarsa, cioè d’estate; b) non si è capito che non ci sono vasche di accumulo sufficienti a stoccare l’acqua necessaria a tutti (il tubone non porta l’acqua da Liscione a Occhito, ma in una zona della Puglia detta Finocchito); c) i costi energetici per il sollevamento idrico non è detto che siano sostenibili dagli agricoltori.
Torno su una questione che non è un dettaglio. Non c’è nessun collegamento Liscione con Occhito! Il ‘tubone’ porta a Finocchito e pertanto non porta acqua nell’altro invaso e non può di conseguenza usare lo stesso come vasca di accumulo per i periodi di siccità. Sempre, comunque, al servizio della Puglia! Perché lo ricordo a tutti: l’acqua di Occhito non può essere toccata dai molisani. Ne’ per usi civili, né per usi irrigui. Ad esempio, un agricoltore di Macchia Val Fortore non può usarla per i propri campi. Un agricoltore pugliese, si. E quindi, il Molise che ci guadagna?
La stima sui fabbisogni molisani dov’è? Chi deciderà quando e quanta acqua veicolare verso la Puglia? Quanti soldi prende il Molise per questa cessione? Il costo energetico delle pompe di sollevamento, chi lo paga? Chi paga la gestione che è attualmente tutto un costo del Consorzio di Bonifica di Larino e che vedrà impegni di manodopera necessaria 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno? E perché il Consiglio regionale, deputato alla programmazione idrica, non è stato formalmente interessato, nonostante tutte le nostre reiterate richieste?
Tutte domande ancora senza risposte, che riproporrò sia alla Regione Molise che al Consorzio della Capitanata, chiedendo con i colleghi consiglieri di minoranza anche un’audizione in Consiglio di tutti i soggetti interessati, perché sono troppi i “misteri”, i silenzi, le omissioni, i dati mancanti e la necessaria chiarezza dovuta a un’intera Regione.
E se non lo faranno Roberti (che come al solito tace, forse perché convinto che, come in Sanità, anche per l’acqua “la politica non se ne deve occupare”) e Sabusco, lo faremo noi in una assemblea pubblica che stiamo organizzando per il prossimo mese di gennaio. Perché i molisani hanno diritto di sapere come è stata gestita questa vicenda e quali saranno le conseguenze per il bacino idrico più importante del Basso Molise.
Per fortuna in Puglia è finita la campagna elettorale (vinta dal centrosinistra, nonostante le promesse fatte dal centrodestra nella fase finale della campagna elettorale proprio sul tema) e ora ci si può sedere a ragionare seriamente e serenamente. Ma partiamo dai progetti e non dai proclami!



