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venerdì, Novembre 28, 2025

Gravina: “Mobilitazione per dire basta a immobilismo del governo”

CronacaGravina: "Mobilitazione per dire basta a immobilismo del governo"
“Oggi e domani Termoli diventa il simbolo di una comunità che non si arrende.
La mobilitazione avviata questa mattina con il presidio promosso dall’USB e destinata a proseguire domani con la grande manifestazione unitaria indetta dalle sigle sindacali confederali, rappresenta molto più di una protesta: è il grido d’allarme di un intero territorio che vede allontanarsi, giorno dopo giorno, un futuro industriale che fino a pochi mesi fa appariva concreto e strategico”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Roberto Gravina.
«Oggi le lavoratrici e i lavoratori riuniti dall’USB hanno portato in piazza e davanti ai cancelli dello stabilimento Stellantis, dove sono stato presente con altri esponenti del Movimento 5 Stelle di Termoli, una preoccupazione reale, profonda, che non può essere ignorata. Domani — con i sindacati uniti — quella voce diventerà ancora più forte, più larga, più determinata. Un territorio intero si sta mettendo in cammino per difendere ciò che gli spetta: continuità produttiva, occupazione, investimenti, dignità», aggiunge.
La cancellazione di fatto del progetto Gigafactory, il ridimensionamento dello stabilimento e l’assenza di una linea chiara da parte del Governo nazionale segnano una deriva pericolosissima. «Non possiamo accontentarci di soluzioni tampone o di produzioni parziali annunciate per il 2026. Non basta e non basterà mai a impedire lo smantellamento progressivo dello stabilimento di Rivolta del Re. L’unico modo per salvare davvero i posti di lavoro è garantire un piano industriale serio, solido e lungimirante» prosegue Gravina.
L’inerzia del Governo e del Ministro Urso pesa come un macigno. «Da mesi chiediamo chiarezza, atti concreti, un negoziato vero con Stellantis e ACC. E invece assistiamo a un immobilismo che rischia di condannare il Molise a un declino irreversibile. Se lasciamo che le scelte vengano prese altrove, senza coinvolgere territori e istituzioni, allora sì: la nostra regione rischia di essere cancellata dalla mappa industriale del Paese».
Non è solo una questione di salvaguardia occupazionale: è una questione di sviluppo.
«Un progetto come la Gigafactory avrebbe generato nuova ricchezza, filiere, competenze, indotto e opportunità per migliaia di persone. Rinunciarvi significa tornare indietro di dieci anni, mentre il resto d’Europa corre, vedasi nello specifico la Spagna. La crisi di Termoli non è un episodio isolato, ma un tassello di una debolezza più ampia della politica industriale nazionale. Una debolezza che diventa ancora più evidente se confrontata con le scelte di altri Paesi europei, dove la transizione energetica è accompagnata da investimenti massicci, tutela dell’occupazione e programmazione strategica».
Domani Termoli scenderà in piazza, e Gravina rinnova l’appello: «Chiedo a tutte le cittadine e a tutti i cittadini di essere presenti. Non è una battaglia di categoria, è una battaglia per il futuro del Molise e dell’Italia. Un territorio che si mobilita è un territorio vivo, capace di reagire e di chiedere ciò che merita. Per quanto ci riguarda, come Movimento 5 Stelle saremo al fianco di lavoratori, famiglie e sindacati. Continueremo a pretendere che Governo e azienda rispettino Termoli. Qui non si arretra: qui si costruisce futuro».

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