
E’ stata licenziata da pochi giorni una proposta di legge della Giunta regionale finalizzata alla rigenerazione urbana del patrimonio edilizio esistente. Relatore in giunta della proposta è stato lo stesso presidente della Regione, Roberti. Adesso il testo è stato trasmesso a Palazzo D’Aimmo per la successiva approvazione del Consiglio regionale. Ad ispirare la legge che, va ricordato, interviene sugli immobili già esistenti, è la Convenzione europea del paesaggio che ha tra i suoi obiettivi quello della riduzione del consumo di suolo. Gli interventi previsti alla fine di una complessiva riqualificazione del territorio si riferiscono in particolare all’adeguamento antisismico degli edifici e al miglioramento dell’efficienza energetica. Il riferimento è al recupero di singoli edifici o di interi settori della città, al fine di conferire a queste ultime e all’intero territorio un aspetto innovativo e maggiormente attento al benessere e alla sicurezza di chi ci vive.
La legge prevede che entro sei mesi dalla sua approvazione i comuni si dotino di due importanti strumenti: il Programma comunale di rigenerazione urbana” e il “Piano comunale di rigenerazione urbana”. Si tratta, nel complesso, di una sorta di piano regolatore destinato allo scopo specifico della riqualificazione. Qualora i comuni non si attivassero in tale senso nel termine previsto, la Regione potrà attivare i propri poteri sostitutivi. A fronte degli interventi realizzati, sono previsti una serie di incentivi relativi alla superficie degli edifici, anche in funzione della sostenibilità degli interventi realizzati. Incentivi che potranno andare dal 5 al 30 percento delle superfici preesistenti. Consumare meno suolo possibile adeguando il patrimonio esistente. Questo lo spirito della legge.



