Il numero di incidenti sul lavoro sono stabili ma sono le malattie professionali ad essere aumentate, di un buon 70%. Fondamentale quindi il lavoro dei patronati che si stanno prodigando per la diffusione della consapevolezza dei rischi per la salute nelle aziende e tra i lavoratori stessi. Coldiretti Molise e Epaca Condiretti sono scese in prima linea su questo fronte e hanno fatto il punto in un convegno alla camera di commercio di Campobasso, con momenti di confronto su tutti i fronti: Inail, con il direttore regionale Inail Rocco Mario Del Nero e il presidente del consiglio di indirizzo e vigilanza Guglielmo Loy, il presidente dell’ordine dei medici Giuseppe Di Gregorio, ispettorato del lavoro.
Il patronato di Coldiretti non si occupa più solo di agricoltori, ma anche di comparto sanitario, edilizia e artigianato. Pertanto il suo impegno è su più fronti
“Non si può morire per lavorare- dice Claudio Papa- ma non è giusto nemmeno ammalarsi mentre si fa il proprio lavoro e scontarlo per tutta la vita. Ognuno ha diritto a vivere una vita dignitosa dopo aver lavorato tanto”. La prevenzione delle malattie professionali spetta al datore di lavoro che ha compiti precisi, ribadisce Papa: “Prevenzione, formazione, dispositivi di sicurezza. Questo è quello che deve essere fornito al lavoratore. Se non accade, è un campanello dall’allarme”.
A dare i dati regionali dell’Epaca Coldiretti Leonardo Buonsignore: “Stiamo creando cultura delle malattie professionali, stiamo facendo formazione perché i lavoratori conoscano i loro diritti perché vengano riconosciute le malattie professionali. Ciò significa tutela Inail, da un punto di vista sociale, economico, e rinserimento lavorativo” . Fondamentale anche la collaborazione tra patronato, datore di lavoro e i medici Inail “I medici legali vengono ad effettuare le visite- spiega il direttore regionale Coldiretti Aniello Ascolese- e la patologia viene indennizzata e questo è un ottimo risultato per il nostro patronato, sempre più attento a dare risposte ai cittadini”.
La prevenzione delle malattie professionali resta un punto fermo nella professione medica, in costante aggiornamento e evoluzione, perché si modifica nel tempo in base a nuove informazioni scientifiche, come spiega il presidente dell’Ordine dei medici, Giuseppe Di Gregorio. Pertanto la formazione e l’informazione costante è fondamentale.


