Crescita economica ferma, nei primi sei mesi dell’anno, consumi delle famiglie moderatamente cresciuti mentre anche gli investimenti produttivi sono rimasti fermi.
Lo dice l’indicatore della Banca d’Italia nel rapporto semestrale dell’andamento dell’economia specificando che l’indebolimento del quadro congiunturale è dovuto principalmente al settore industriale, dove ha pesato soprattutto il calo del comparto automobilistico.
I dazi di Trump, poi, sono probabilmente all’origine del calo delle esportazioni, che hanno così interrotto la crescita del precedente biennio.
Anche nel settore delle costruzioni, dopo il picco raggiunto nel 2024 anche grazie al superbonus e nell’edilizia pubblica ai progetti finanziati dal Pnrr, l’attività risulta in lieve riduzione.
Confermati segnali di crescita moderata, invece, nel terziario, in particolare nei servizi commerciali, turistici e immobiliari.
Nel complesso, dicono gli indicatori di Banca Italia, le condizioni economiche e finanziarie delle imprese si sono mantenute ancora favorevoli, con risultati reddituali positivi e un livello di disponibilità liquide elevato.
L’occupazione ha registrato una lieve crescita, accompagnata tuttavia da un marcato aumento delle richieste di accesso alla Cassa integrazione guadagni.
Un dato che aggiunto alla riduzione dei contratti a termine nelle imprese private, ha di fatto indebolito il potere d’acquisto delle famiglie.
Un trend, confermano gli analisti, che dovrebbe abbracciare l’intero 2025.
